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Ibiza e Formentera

Is Vedrà

IBIZA e FORMENTERA

...pace e amore

La proposta in breve

Quattro splendide isole maggiori e una miriade di piccole isolette e scogli costituiscono l’arcipelago delle famosissime Baleari. Meta di pellegrinaggi di giovani e giovanissimi in cerca di straordinarie serate nelle più prestigiose discoteche a livello mondiale, le Baleari sono anche isole dal mare meraviglioso e quindi luogo di vacanza estiva di elezione per spagnoli e turisti europei. Ognuna delle 4 isole possiede le proprie caratteristiche e peculiarità e potrebbe essere l’itinerario specifico di un singolo viaggio.

  • Per chi è questo viaggio?  Il viaggio è consigliato per coloro che amano il mare, la disco o la vita libera degli hippy
  • Quando mi consigliate di partire? Consigliamo la primavera e l’estate, cercando di evitare agosto
  • Se volessi seguire tutto il vostro itinerario, quando durerebbe il viaggio? Due settimane
  • Quanto costerebbe? La fascia di prezzo è decisamente alta
  • Quali sono le tappe fondamentali da raggiungere? Ti parleremo, tra l’altro, delle principali spiagge di entrambe le isole e della città di Eivissa
  • Dove posso dormire e con che mezzi posso spostarmi? La recettività è molto alta, sia per hotel che per case in affitto. Consigliamo di noleggiare una macchina a Ibiza e usare i mezzi pubblici gratuiti a Formentera
  • Quali specialità culinarie mi aspettano?La cucina spagnola è eccellente. Paella, aragosta, croquetas, pimiento e sangria…

I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

cityscape

Per coloro che amano l’architettura

La tipica casa ibizenca, la finca, è composta da una serie di piccole stanze cubiche bianchissime dagli angoli smussati che si sviluppano sul piano orizzonatale, con un bel portico solitamente non affacciato verso il mare e con un ampio spazio centrale, ‘porxo’, da dove si accede al resto delle stanze, punto di riunione della famiglia e cuore della costruzione

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Come arrivare e come spostarsi

Il turismo è facilitato da eccellenti collegamenti. Ibiza possiede un aeroporto internazionale collegato con moltissime città italiane ed europee. Formentera è l’unica delle 4 isole priva di aeroporto, ma è facilmente raggiungibile con frequenti collegamenti in circa 30 minuti da Ibiza

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Per coloro che amano la natura… 

Le isole sono spesso battute da forti venti; scaricate un’app per controllare la loro forza. Noi vi suggeriamo Windy. Lasciatevi una certa flessibilità nella programmazione delle tappe più importanti, così da godere delle migliori spiagge dell’isola in condizioni ottimali

L'itinerario!

L'Isola di Ibiza

Universalmente acclamata come l’isola del divertimento, indissolubilmente legata al mito del Pacha, la discoteca che da 50 anni fa ballare i ragazzi di tutta Europa, Ibiza è sicuramente la patria dei party in catamarano o dei dj set dei più famosi artisti di tutto il mondo, ma l’isola offre molto, molto di più. Possiede infatti spiagge bellissime, con innumerevoli faraglioni o isolette ad abbellirne il panorama all’orizzonte.  È sede fin dagli anni settanta di una comunità Hippy, diffusa soprattutto nei piccoli paesini ed oggi presente nei tanti mercatini sparsi per l’isola.  Infine, è chiamata lisola dei tramonti,  moltitudini di persone si muovono ogni sera verso le spiagge rivolte ad ovest per partecipare al rito ancestrale e collettivo di ammirare tutti insieme al ritmo tribale dei tamburi il calar del sole sul mare. 

La Prima Tappa

Le Spiagge del Nord

Partiamo dal Nord, la parte meno turistica dell’isola, con alcune spiagge un pò meno battute e più tranquille. Cala di Portinax è formata da 3 spiagge con sabbia fine e bianca, s’arenal gros, s’arenal petit e playa porto. Sono tutte facilmente accessibili e dodate di molti servizi. Consigliamo di aspettare il tramonto sul mare facendo una piccola passeggiata fino alla fine di carrer sa Guardiola, vi troverete in un luogo solitario ed estremamente romantico! Cala Xarraca invece è una piccola baia con un mare limpidissimo, perfetto per fare snorkeling. Il basso fondale alterna punti sabbiosi a punti rocciosi, dimora di molti pesci e piccoli polpi. 

Un’altra bella spiaggia del lato nord dell’isola è la famosa Benirras. La sua fama è legata agli anni ’70, quando ogni domenica al tramonto una folta comunità hippy affollava la spiaggia ballando al suono ipnotico dei tamburi in attesa del calar del sole nel mare, dietro uno scoglio considerato sacro. Il rito del tramonto è stato conservato, ma tale è l’afflusso di turisti in estate che, se non arrivate in mattinata, sarete costretti a lasciare il vostro mezzo al parcheggio di Sa Plana (a 8Km di distanza) e prendere un bus a pagamento per potere accedere alla spiaggia. Inutile avventurarsi più avanti, i vigili sbarrano l’accesso a tutti e sarete costretti a tornare indietro.

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La bandiera delle isole Baleari è molto simile a quella della Catalogna e della comunità Valenciana, con le 4 strisce rosse su campo giallo dei reali Aragonesi, con in aggiunta il castello bianco a cinque torri di Amudaina, simbolo del vecchio regno di Maiorca
La bandiera dell’isola di Ibiza

La Seconda Tappa

Le Spiagge del Nord-Est

Cala San Vincent è la classica spiaggia a forma di banana, dalla sabbia dorata e mare cristallino. Non è mai troppo affollata neanche in piena estate e ha una vista meravigliosa sull’isola di Tagomago. Il fondale è sabbioso e diventa profondo abbastanza velocemente. 


Facendo snorkeling abbiamo visto diversi pesci civetta e varie piccole sogliole. La spiaggia è rigorosamente per non fumatori, come sventolato dalle molte bandiere che avvertono i turisti. Sul lato sinistro della spiaggia una vecchia ancora arrugginita domina la scogliera; vari sono i ristoranti e bar presenti, unica pecca, molto frequente nelle spiagge spagnole, è la presenza di grandi alberghi edificati a ridosso della spiaggia. 


Scendendo verso sud le strette, ma lunghe spiagge di Figueral si avvicinano all’isola di Tagomago. Qui la spiaggia è più scura ed il mare vira verso il blu-verde. L’acqua è veramente trasparente e cristallina, come nella vicina spiaggia di s’Alga Blanca, piccola e nascosta alla maggior parte dei turisti.

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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Da più di trent’anni, tutti i mercoledì tra aprile e ottobre il mercatino di Es Canar a Punta Arabì, continua a rappresentare l’essenza dell’Ibiza hippy. Questo grande bazar all’aria aperta, con più di 400 bancarelle, negli anni ha perso qualcosa del suo candore iniziale ma resta comunque un mercatino molto vivace. Troverete stravaganti personaggi che vi venderanno un’infinità di oggetti singolari e vestiti coloratissimi.

La terza tappa

La città di Eivissa

Unica vera città, meta obbligata per tutti i turisti in arrivo sull’isola, Eivissa è una grazioso intrigo di viuzze. Vi suggeriamo di iniziare la visita dalla vicina Talamanca,  da dove si gode di un panorama privilegiato sul Dalt Vila, la parte storica di Eivissa edificata su un colle. Il lungomare di Talamanca offre poi una piacevole passeggiata lungo il porto turistico tra molte imbarcazioni di lusso e tanti negozi con i più famosi brand internazionali. Talamanca è poi la sede della più famosa discoteca di Ibiza, una tra le più famose del mondo: il celebre Pacha, il cui logo delle 2 ciliegine rosse è onnipresente sull’isola. Anche se non siete amanti della disco, un pellegrinaggio all’entrata di questa iconica discoteca, se avete scelto di venire ad Ibiza, è d’obbligo; un po’ come visitare il Colosseo a Roma! Costeggiando il mare arriverete ai quartieri di Sa Penya e Sa Marina, tanto tranquilli di giorno quanto caotici la notte. Sono un intreccio di viuzze stracolme di negozietti e locali. Se vi piace l’architettura non mancate di visitare la casa- museo Broner, un autentico gioiello affacciato sul mare.

Arrivati ad Eivissa, vi consigliamo di entrare nella parte antica attraverso il Portal de ses Taules, porta principale d’ingresso attraverso le maestose mura di fortificazione. Da qui è possibile iniziare il giro delle mura, passando per i vari bastioni dove vi verranno offerte meravigliose viste della città sottostante, del porto e del mare aperto. Arrampicatevi per le viuzze fino al punto più alto dove domina la piccola cattedrale di Nostra Signora delle Nevi. La discesa delle mura sul lato meridionale è a dir poco meravigliosa, scende rapidamente e vertiginosamente, offrendovi un eccellente panorama sulla collina di puig des molins, sulle vicine spiagge di Ses Figueretes, Playa d’en Bossa e de es Cavallet fino ad arrivare alla paradisiaca Formentera, facilmente individuabile grazie al profilo pianeggiante e alla quantità di barche ancorate a largo delle sue bianchissime spiagge. 

Alla fine della scalinata vi ritroverete in plaça del Sol. Qui si trovano 2 piacevolissimi ristoranti all’ombra di alcuni alberi, dove abbiamo mangiato molto bene.

Prima di lasciare Eivissa, merita una salto il Passeig Vara del Rey, questo luogo affollatissimo di sera rappresenta il luogo di ritrovo principale della città, con i tanti bar e negozi dove fare shopping. É molto piacevole per via dell’ombra dei suoi alberi nelle calde giornate estive.

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Il celebre logo della mitica discoteca Pacha, simbolo di divertimento e trasgressione

La quarta tappa

Le Spiagge del Sud

Trovandosi vicino alla città di Eivissa e alle più famose discoteche dell’isola risulteranno le più affollate e mondane. 

 

Platia d’en Bossa è la più famosa di Ibiza, ma certamente non la più bella. Lunga diversi chilometri è la sede delle maggiori discoteche come l’Ushuaia e HI Ibiza, dove ogni sera a rotazione si esibiscono i migliori Dj del mondo. 

 

Più a sud si estendono le saline, ancora attive e scenograficamente bellissime, che costituiscono un parco naturale. La spiaggia principale è platja ses Salines con un ampio parcheggio a pagamento e molti locali trendy direttamente in spiaggia. La sabbia è bianchissima e finissima, il mare è strepitoso, con Formentera che si staglia all’orizzonte e gli antichi magazzini del sale sulla destra, purtroppo è veramente molto affollata in alta stagione. 

 

Più grande e meno affollata è invece  Platia es Cavallet, una spiaggia naturista spesso invasa da alghe sia in mare che in spiaggia, ma dal panorama mozzafiato. Alla vostra destra la vista abbraccia tutta la costa sud orientale dell’isola, fino alle alte mura della città di Eivissa mentre, a sinistra, riuscirete a intravedere le bianche spiagge di  Formentera.  

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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Ibiza è la patria delle discoteche.

La nostra top ten:

  • Bora Bora
  • Ushuaia
  • Es Paradis
  • Swag
  • HI Ibiza
  • Amnesia Ibiza
  • Lio
  • Eden
  • Pacha
  • Privilege

La quinta tappa

La Zona Sud-Occidentale

A mio avviso la parte più bella dell’isola è quella sud occidentale. Qui il mare è spettacolare, migliaia le sfumature e centinaia le insenature, di sabbia o di roccia, con molti piccoli o grandi faraglioni a punteggiare l’orizzonte e rendere uniche cale e calette.

 

Partiamo dalla fantastica Cala d’Hort, una stretta spiaggia con vista mozzafiato sulla leggendaria isola di Es Vedrà e sul vicino scoglio di Es Vedranell.  Questo alto massiccio monumentale a picco sul mare è diventato decisamente uno dei luoghi da non perdere quando si viene a Ibiza e anche voi lo capirete quando godrete del panorama al tramonto dal Mirador des Vedrà che toglie davvero il fiato

Si arriva al promontorio con una camminata di circa 15-20 minuti su un sentiero che cela la vista del mare fino alla fine del cammino, quando improvvisamente lo scenario si apre e spazia verso il mare aperto. 

Lo scoglio di Es Vedrà si erge maestoso e l’isola gemella di es Vedranell con il suo insieme di rocce frastagliate apparirà come un grande drago addormentato, riscaldato dagli ultimi raggi di sole di questa meravigliosa giornata.

 

Vera perla di questo lato dell’isola è la serie di spiagge e spiaggette che formano la superlativa Cala Comte. La punta della spiaggia che si protende verso gli isolotti circostanti è davvero magnifica, l’acqua assume sfumature diverse di blu e azzurro a seconda del versante che viene osservato, la sabbia è dorata e finissima, infine il locale che domina la cala gode di un panorama magnifico e di un menù raffinato oltre a buona musica con dj set. Questa è la vera vita di Ibiza!

 

Se siete in cerca di un luogo meno affollato e veramente spettacolare, dirigetevi verso Punta Galera e Cala Salada. Noi ci siamo arrivati quasi per sbaglio e ce ne siamo innamorati. Cala Salada è una delle poche spiagge a numero chiuso dell’isola. Il limite di persone è dato dall’accessibilità al suo piccolo parcheggio. Altrimenti potete raggiungere questa spiaggia con un water taxi da Sant’Antoni. È una meravigliosa caletta nascosta, che sembra isolata dal resto del mondo! Per arrivare invece a Punta Galera bisogna camminare una mezz’ora sotto il sole, ma, quando si arriva, si viene ripagati da un ambiente naturale splendido, poco frequentato, con molte piattaforme rocciose che si affacciano su acque limpide, perfette per fare snorkeling. Il percorso non è difficile, ma servono scarpe da ginnastica.

 

Cala Molí è una una spiaggia di ciottoli poco affollata, tra le località di Cala Vadella e Cala Tarida. L’acqua è limpidissima e la spiaggia è circondata da scogliere che la racchiudono e la proteggono dal vento. Sulla spiaggia si trova un lussuoso beach club con piscina privata, lettini in stile balinese e cucina esclusiva.

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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Vi suggeriamo una sosta golosa al bar storico Can Bernat Vinya di Sant Josep de Sa Talaia per gustare il tradizionale Flaò, una versione di cheesecake locale e le deliziose Magdalenas, le tortine di mandorle soffici oltre alle onnipresenti Ensaimada, grandi girelle di farina di frumento cosparse di abbondante zucchero a velo.

I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Molte sono le leggende circolanti che riguardano l’isolotto di Es Vedrà. L’alone di mistero di questo luogo è esploso a causa di un incidente aereo avvenuto nel 1979. L’aereo ha effettuato un atterraggio di emergenza a causa di un’avaria delle apparecchiature elettroniche. Si sostiene che l’isolotto sia uno dei maggiori punti magnetici della Terra, per l’alta concentrazione di magnetite delle sue rocce e per questo che abbia un’energia spirituale o mistica. Si ipotizza, inoltre, che fosse la patria delle Sirene omeriche, che con il loro canto magnetico attiravano i marinai per farli naufragare. Per ultimo si è aggiunto il ripetuto avvistamento di strane luci nei suoi fondali (UFO?)

L'Isola di Formentera

Formentera è una piccola isola, facilmente raggiungibile da Ibiza in circa mezz’ora, ma paradossalmente molto lontana per attitudine e stile di vita

Qui le parole d’ordine sono relax, mare e natura. Piccoli sono i centri abitati, grandi o grandissime le spiagge; poche le strutture ricettive, moltissime le barche ed i catamarani ormeggiati in rada. 

Tutto è estremamente curato ed esclusivo ed ovviamente molto caro. 

La bandiera dell’isola di Formentera

La prima tappa

Platja des Migjorn

Unico porto e unico accesso di Formentera per chi non ha una barca privata, è la piccolissima località de La Savina. Piena di bar, ristoranti e bancarelle, è il punto di collegamento per tutti i residenti e visitatori, e in estate è un continuo viavai di persone che vanno e vengono. Molte compagnie di navigazione attraccano qui e offrono servizi quali il giro dell’isola o taxi-boat per le spiagge più belle.


All’arrivo troverete moltissimi negozi per poter noleggiare scooter, biciclette o macchine, ma da qualche anno l’isola ha messo a disposizione di tutti molteplici autobus gratuiti che raggiungono tutti i principali luoghi d’interesse. Essendoci praticamente una sola strada principale che attraversa la piccola isola, quest’ultima soluzione è senza dubbio la migliore oltre ad essere la più economica ed ecologica. 

 

La spiaggia principale e la più grande, lunga circa 13 km, è Migjorn. Ci sono molti punti d’accesso, noi, come suggerito dalla padrona della casa che abbiamo preso in affitto, siamo andati a sud vicino alla splendida insenatura di Calò es mort.  Qui l’acqua è davvero trasparente e la spiaggia bianchissima, ci sono inoltre alcuni chiringuitos e stabilimenti balneari dove fare un aperitivo o mangiare qualcosa.

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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

 Se cercate un po’ di vita mondana, l’unico punto dell’isola ad offrirla è Es Pujol.  Anche nel resto dell’isola ci sono alcuni ristoranti e bar, ma non cercate a Formentera la vita notturna offerta dalla vicina Ibiza.

La seconda tappa

La Riserva Naturale di Ses Illetes

Chi viene a Formentera, tornerà a casa con impressa per sempre nel proprio immaginario la bellezza della riserva naturale delle saline, che abbraccia il lato nord di Formentera e quello sud di Ibiza. Qui da anni stanno cercando di ripopolare il fondale del mare con le preziose alghe di Posidonia, che riossigenano abbondantemente le acque marine e costituiscono l’habitat naturale di moltissimi pesci. Si paga un simbolico biglietto d’ingresso all’entrata della penisola, l’accesso è gratuito se si arriva a piedi o in bicicletta. Il promontorio è uno dei posti di mare più belli di tutto il Mediterraneo. Si incontrano molte spiagge separate tra loro, ma collegate da un facile e lunghissimo percorso pedonale. Partendo dal versante destro si susseguono Cavall d’en borràs, con il famoso chiringuito di el Tiburon, la famosissima Ses Illetes, probabilmente la spiaggia più famosa di tutta l’isola, platja de Llevant, platja es trucadors, fino ad arrivare alla punta, Es Pas, dove all’orizzonte si vede l’isola di s’espalmador con la sua famosissima spiaggia di s’alga, raggiungibile solo via mare con barche private o con costosissimi blu tour.

Molte le calette naturiste presenti ed il mare qui è semplicemente paradisiaco. Delle piccole alture rocciose vi permetteranno poi di fare foto meravigliose, inquadrando il lungo e stretto dito di spiaggia con il mare presente sia nel versante orientale che occidentale. Spesso per effetto della luce del sole il mare risulta di colori diversi nei due versanti, blu, azzurro, turchese, celeste… Nella prima parte della penisola troverete ristoranti e chiringuitos e molta gente, poi via via, tutto si dirada, poche le persone e assenti le strutture, fino ad arrivare al canale di Es Pas dove sarete praticamente da soli anche in pieno agosto. La vista è meravigliosa, si riesce a vedere distintamente tutto il lato sud di Ibiza, con lo scoglio di es Vedrà sulla sinistra e la bianca città di Evissa sulla destra.

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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Il fondale marino coperto da alghe di  Posidonia

In passato si poteva arrivare all’isola di s’espalmador anche via mare, la striscia di mare basso che la separa da Formentera infatti è interdetto al passaggio dei natanti, ma da alcuni anni, a causa delle correnti, dei vigilanti proibiscono la transumanza delle persone. 

La terza tappa

La spiaggia de La Saona

Altra spiaggia meravigliosa è La Saona, la “perla” di Formentera. La maggior parte delle spiagge di Formentera sono spiagge aperte e quindi esposte ai vari venti, La Saona invece è una cala quasi sempre riparata dai venti e una delle poche spiagge esposta a occidente, con sabbia molto fine e mare basso e azzurrissimo. Sul lato sinistro ci sono delle tipiche rimesse delle barche a fare da cornice e un piacevole chiringuito con una piccola terrazza che offre un panorama mozzafiato.

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Dublino

DUBLINO

...alla scoperta della tigre celtica

La proposta in breve

Un viaggio per gli amanti della cultura vibrante delle città europee, delle serate nei pub, dei musical e della scrittura

  • Per chi è questo viaggio? Un viaggio per gli amanti della cultura vibrante delle città europee, delle serate nei pub, dei musical e della scrittura
  • Quando mi consigliate di partire? Dublino può essere visitata tutto l’anno. Consigliamo di scegliere un weekend lungo inserendo la festa di San Patrizio (17 Marzo) oppure Halloween (31 Ottobre). Per San Patrizio la città si tinge di verde, ci sono cortei e sfilate, le persone si vestono in maschera. Anche la festività di Halloween è molto sentita con travestimenti da brivido! 
  • Se volessi seguire tutto il vostro itinerario, quando durerebbe il viaggio? Quattro – cinque giorni 
  • Quanto costerebbe? La fascia di prezzo è medio-bassa
  • Quali sono le tappe fondamentali da raggiungere? Medio/alta dipende dalla stagione (il picco è per San Patrizio)
  • Dove posso dormire e con che mezzi posso spostarmi? Trinity College, Temple Bar, Guinness Storehouse, Grafton Street, Distilleria di Jameson, Dublin Docklands
  • Quali specialità culinarie mi aspettano? Irish Stew, Fish and Chips, Guinness Beef Stew, Soda Bread, Black Pudding, Irish Coffee

I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

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Per coloro che amano la storia…

L’origine del nome della città è curiosa. Deriva dalla parola gaelica “Dubh Linn”, ovvero “pozzanghera nera”, un antico bacino d’acqua dove si trovava il Castello di Dublino, l’attuale cuore della città
cityscape
Per coloro che amano la cultura pop…
Dublino è la meta perfetta anche per gli appassionati della scrittura e della musica. Infatti è stata la città natale di molti famosi scrittori e artisti. Tra questi, gli autori James Joyce e Oscar Wilde, il poeta William Butler Yeats e il drammaturgo George Bernard Shaw, oltre che della rock band U2
crest
Per coloro che amano la natura…
A giro per la città e per tutto il Paese vedrete sventolare ovunque i colori della bandiera Irlandese. Ma cosa rappresentano i tre colori della bandiera? In pochi sanno che i tre colori sono un simbolo di pace: Il verde rappresenta i Cattolici, l’arancione i Protestanti e il bianco la pace tra le due parti.

In e Out

Non è possibile andar via da Creta senza aver visitato il sito archeologico di Cnosso: centro focale della civiltà minoica, città-palazzo del re Minosse e sede delle leggende del mitologico minotauro. Il sito purtroppo è pessimamente custodito. Circa la metà del palazzo non è visitabile perché in ristrutturazione da anni. La precedente ricostruzione, inoltre, è frutto di un dubbio rifacimento e tutti i reperti ritrovati sono stati trasferiti al bellissimo museo di Iraklio che, invece, consigliamo di visitare. Resterete ipnotizzati dalla piccola statuetta della dea dei serpenti o dal mistico disco di Festo. Ammirerete la bellezza degli affreschi originali dei delfini, della tauromachia e del celeberrimo principe dei gigli.

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L'itinerario!

7 tappe per esplorare Dublino

La prima tappa

Esplorando Dublino Sud

Dedicate il tuo vostro primo giorno a Dublino all’esplorazione dei siti culturali e d’intrattenimento che l’hanno resa famosa in tutto il mondo.

  • Trinity College: visitate la suggestiva biblioteca del Trinity College. Qui si trova una delle più grandi collezioni di libri di epoca medievale e manoscritti preziosi non solo d’Irlanda ma del mondo, mappe antiche e testi rari. La sua sala più celebre è la Long Room, una spettacolare sala di lettura con soffitto a volta e scaffali alti fino al tetto, soltanto in questo magnifico ambiente sono custoditi circa 200.000 volumi. Tra le opere più significative e famose conservate nella biblioteca del Trinity College, c’è il celebre “Book of Kells”: un manoscritto illustrato del IX secolo, che contiene i quattro vangeli del Nuovo Testamento e rappresenta uno dei tesori più preziosi dell’Irlanda. Le sue pagine sono riccamente miniate con elaborati disegni e decorazioni raffinate.
  • Castello di Dublino: l’antico castello normanno si trova nel cuore della città e nel tempo si è trasformato in una residenza reale. Molto belli i giardini che lo circondano  
  • Temple Bar: esplorate il quartiere più vivace e animato di Dublino, noto per i suoi pub, i ristoranti, le gallerie d’arte e gli spettacoli dal vivo.
  • Grafton Street: fate shopping lungo questa famosa via pedonale, piena di negozi, artisti di strada e intrattenitori.
  • Cattedrale di San Patrizio: ammira l’architettura gotica di questa imponente cattedrale, la più grande d’Irlanda.
  • Merrion Square: godetevi un tranquillo momento nel parco pubblico di Merrion Square, dove potete trovare il famoso “Oscar Wilde Statue” e molte altre sculture.
  • Christ Church Cathedral: visitate questa maestosa cattedrale medievale, con una storia di oltre 1.000 anni.
  • St. Stephen’s Green Shopping Centre: se vi piace fare shopping, visitate questo centro commerciale che offre una vasta gamma di negozi e ristoranti.

 

A giro per la città e per tutto il Paese vedrete sventolare ovunque i colori della bandiera Irlandese. Ma cosa rappresentano i tre colori della bandiera? In pochi sanno che i tre colori sono un simbolo di pace: il verde rappresenta i Cattolici, l'arancione i Protestanti e il bianco la pace tra le due parti.
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Curiosità

Il fiume Liffey “taglia” la città, separando la parte Nord dalla Sud. I quartieri a Nord del Liffey hanno numeri dispari mentre quelli a Sud sono contrassegnati da numeri pari.

La seconda tappa

Night Life & Pub Crawl

Dopo la visita ai siti culturali più famosi della città, vivete la vita notturna dublinese sperimentando il tradizionale Pub Crawl. Un’intera serata (o anche una nottata per i più resistenti) passata visitando pub e bar in successione, generalmente nello stesso quartiere o area della città.
Per un Pub Crawl ancora più speciale vi consigliamo di non perdere questi locali:

  • The Brazen Head: il pub più antico d’Irlanda. Questo pub storico è uno dei più antichi al mondo, con una storia che risale al 1198. È situato nel quartiere di Merchants Quay ed è noto per la sua atmosfera tradizionale, per la musica dal vivo e per essere stato frequentato da scrittori e personaggi famosi nel corso dei secoli.
  • The Temple Bar: Situato nel quartiere omonimo, The Temple Bar è uno dei pub più famosi di Dublino ed è un’icona della vita notturna della città. Offre un’ampia selezione di birre, musica dal vivo e un’atmosfera vivace e festosa.
  • The Porterhouse Brewing Company: Questa catena di pub è famosa per la sua produzione di birre artigianali e per la ricca selezione di birre artigianali provenienti da tutto il mondo. Questi pub godono inoltre di un’atmosfera molto accogliente ed offrono spesso spettacoli di musica dal vivo.
Non potete perdervi un pasto a base di Fish and Chips nel locale Porterhouse accompagnato da una birra bionda o dalla celeberrima Guinness

La terza tappa

My Goodness, My Guinness

Gli amanti della birra non potranno perdere la visita al celebre museo “The Guinness Storehouse”, dedicato a una delle birre più famose del mondo.
La visita alla Guinness Storehouse è un’esperienza divertente ed educativa. Fra le varie attrazioni proposte, vi consigliamo di vedere:

  1. La storia della Guinness: Al piano terra, troverete la storia affascinante della birra Guinness, dalla sua fondazione ad opera di Arthur Guinness nel 1759 fino ai giorni nostri. Scopri come l’impresa è cresciuta e si è evoluta nel corso dei secoli.
  2. Il gigantesco calderone in bronzo: Al primo piano c’è un gigantesco calderone in bronzo utilizzato in passato per produrre la Guinness. È un capolavoro di arte e tecnica che offre un colpo d’occhio impressionante sulle dimensioni dell’azienda.
  3. L’arte della degustazione della Guinness: Imparate come degustare correttamente la Guinness. Vi verrà mostrato come osservare il colore, percepire gli aromi e assaporare i sapori unici di questa birra stout.
  4. Gravity Bar: Arrivate alla cima della Guinness Storehouse, al Gravity Bar, da qui avrai un panorama mozzafiato su Dublino. È uno dei punti più alti della città e un luogo ideale per scattare foto spettacolari.
  5. The Taste Experience: Partecipate all’esperienza sensoriale interattiva. Potrete sperimentare i vari ingredienti che compongono la birra Guinness, come l’acqua, l’orzo, il luppolo e il lievito.
  6. I ristoranti e i bar: Ci sono vari ristoranti e bar all’interno della Guinness Storehouse dove potrete gustare cibi e bevande ispirate alla Guinness. Prova piatti tradizionali irlandesi insaporiti dall’aroma della birra simbolo della Nazione.
  7. Spilla la tua Guinness: Alcune visite guidate offrono l’opportunità di imparare come versare correttamente una pinta di Guinness, una vera e propria arte che richiede precisione.
  8. Personalizzare la tua pinta: potete anche personalizzare un bicchiere Guinness con il vostro nome, un regalo unico e memorabile.

Durata della visita: 3 ore
Vi consigliamo di prenotare i biglietti in anticipo – la Guinness Storehouse può diventare molto affollata, specialmente durante i periodi di punta.

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Curiosità

Il modo in cui viene servita la Guinness, fondamentale per ottenere il giusto aspetto, sapore e consistenza, avviene con il metodo “pouring a Guinness,” che è considerata una vera e propria arte. Ecco come funziona:

Il bicchiere: Per prima cosa, viene selezionato un bicchiere specifico noto come “bicchiere Guinness” o “pint glass”. Questo bicchiere ha una forma particolare con il collo stretto e una base larga, progettato per ottimizzare l’esperienza di degustazione.

Inclinazione del bicchiere: Il barista inclina il bicchiere a un angolo di circa 45 gradi e versa lentamente la Guinness lungo il lato del bicchiere, evitando il contatto diretto con la parete interna.

Riempimento graduale: La birra viene riempita gradualmente mentre il bicchiere viene lentamente raddrizzato. Questo processo crea uno strato di schiuma cremosa sulla parte superiore della birra.

La “surge and settle”: La Guinness è nota per la sua caratteristica “surge and settle,” che si traduce nell’osservare come la schiuma si forma e si deposita lentamente mentre la birra viene versata.

Il tocco finale: La birra viene servita con la testa di schiuma sporgente sopra il bordo del bicchiere, formando un cappuccio cremoso.

La quarta tappa

I ponti di Dublino

Dublino è attraversata dal fiume Liffey e possiede ben 17 ponti che lo scavalcano. Vogliamo soffermarci almeno su 2 di essi. 

Il primo, e più famoso, è il Ha’penny bridge. E’ stato fino agli anni 2000 l’unico ponte pedonale della città e il suo curioso nome è proprio legato al pedaggio di mezzo penny richiesto per poterlo attraversare.

L’altro è il Samuel Beckett bridge o ponte di Calatrava, progettato dal famosissimo architetto spagnolo negli anni 2000. Il ponte, oltre ad essere estremamente funzionale poiché ruota di 90° per far passare le navi più grandi (purtroppo non sono mai riuscito a vederlo in azione), ha un disegno bellissimo e suggestivo. La sua asimmetria e la sua forma che ricorda un’arpa celtica, simbolo irlandese per eccellenza, lo rendono un una dei monumenti più riconoscibili della città.

La quinta tappa

Visita alla Distilleria di Jameson

La distilleria di Jameson è dedicata al celebre Wiskey Irlandese Jameson ed è una delle principali attrazioni di Dublino. Ecco gli aspetti salienti della visita:

  • Tour della Distilleria: avrete l’opportunità di imparare tutto sul processo di produzione del whisky, dalle materie prime alla distillazione e all’invecchiamento. Potrete anche vedere gli storici alambicchi in rame utilizzati nel processo.
  • Assaggi: La degustazione di whisky è un must. Durante il tour, avrete l’opportunità di assaporare diverse varietà di Jameson, imparando a riconoscere le sfumature di gusto e aroma che le distinguono.
  • Bow St. Experience: Questa esperienza vi offre un’immersione interattiva nella storia e nella produzione del whisky Jameson. Potrete ascoltare le storie dei mastri distillatori, imparare l’arte della degustazione e persino creare il tuo blend di whisky.
  • Ambiente storico: la distilleria è situata nell’edificio storico di Bow Street, che ha legato tutta la sua vicenda alla produzione di whisky. Durante la visita, pottrete scoprire i dettagli di questa storia affascinante.
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Dublin Winter Lights

Se capitate a Dublino durante il periodo di Capodanno vi imbatterete nel Dublin Winter Lights, in scena da metà Novembre al 1 gennaio. Tutta la città dal tramonto all’alba si accende di numerose installazioni luminose sparse per i vari ponti, strade o edifici della capitale.

La sesta tappa

Caccia al tesoro delle statue in città

Molte sono le statue che abbelliscono strade e piazze della capitale. Vi proponiamo alcune delle più interessanti da trovare in un itinerario che attraversa la città.

  • Statua di Molly MaloneMolly Malone è una delle icone della capitale irlandese. Nelle serate che passerete nei pub di Dublino vi capiterà di sentir cantare a squarciagola e con grande intensità la canzone-inno a lei dedicata dal gruppo The Dubliners. La statua si trova vicino al Trinity College. Molly era una semplice ragazza che di giorno faceva la pescivendola, mentre di notte pare fosse dedita a tutt’altra occupazione. Non è dato sapere se la storia sia vera o inventata, ma la statua in città è molto amata e si dice porti fortuna toccarle i seni, che, non a caso, risultano splendenti.
  • La scultura della Carestia. Passeggiando lungo il fiume in prossimità del museo dell’immigrazione, vi imbatterete in un gruppo scultoreo molto suggestivo. Rappresenta una famiglia in miseria che cammina tristemente verso un futuro incerto. Il ricordo della carestia che colpì il paese nel 19° secolo cagionando la morte per fame di circa un milione di persone e costringendone altrettante all’esodo verso l’America in cerca di un futuro migliore, è ancora molto vivo nel Paese e trova in queste tristi statue un ricordo della loro sofferenza.
  • Monumento a Oscar Wilde. Di fronte alla sua casa all’interno del parco di Merrion Square la colorata statua del famoso Oscar Wilde, rappresenta il grande autore in vestaglia, sdraiato su una roccia, con un’espressione piuttosto sarcastica. La piccola statuetta in bronzo della donna svestita che si trova accanto rappresenta sua moglie Constance Lloyd ed il busto maschile al fianco simboleggia invece il dio greco Dioniso.
  • Statua di James Joyce. All’angolo tra Talbot Street e O’Connell Street, di fianco allo Spire troverete la statua di uno dei personaggi più autorevoli di Dublino, il grande scrittore James Joyce. Una statua molto simile si trova anche in Italia a Trieste, città in cui lo scrittore visse per alcuni anni. Questa è una delle “talking statues” sparse per la città. Scannerizzando il QR code posto alla loro base, saranno infatti direttamente le statue a raccontarvi la loro storia!
  • The Spire – La guglia di Dublino. Un nuovo controverso simbolo della nuova Dublino è il pennone dello Spire in O’Connell Street. Un’imponente torre di acciaio inossidabile chiamato anche “la torre della Luce”. In questo luogo negli anni sessanta l’IRA, l’esercito repubblicano irlandese, ha fatto esplodere la statua dell’ammiraglio inglese Nelson per rivendicare l’indipendenza dal governo di Londra. L’altissima guglia eretta al suo posto, vuole simboleggiare l’inizio del nuovo millennio, l’innovazione e la lotta per l’indipendenza dell’Irlanda.

La settima tappa

La Dublino moderna - Dublin Docklands

Consigliato da un amico che vive da anni in Irlanda ecco comparire la Dublino che non ti aspetti. Tutti i turisti che arrivano nella capitale irlandese per la prima volta, ovviamente e giustamente, visitano i più famosi punti di interesse come il Trinity College o il celebre Temple Bar, ma Dublino è anche una città nuova, che vuol essere protagonista del terzo millennio e quindi continua incessantemente a farsi bella e edificare nuovi palazzi, nuovi ponti e addirittura nuovi quartieri.
Questa area a nord di Dublino, fino a pochi anni fa considerata una zona da non frequentare, ricca di docks, magazzini portuali, ed esclusa dai vari percorsi turisti, sta diventando rapidamente un nuovo polo attrattivo per la sua recente riqualificazione. Questo vivace e vibrante quartiere è diventato la sede europea delle più grandi multinazionali del pianeta come Google, Apple, Microsoft e Meta, che hanno investito nella costruzione di modernissimi edifici e grattacieli. Nella zona si trovano inoltre molti luoghi di divertimento e divertentissimi pubs. Non perdere questi siti:

  • Bord Gáis Energy Theatre: La maggior parte dei viaggiatori che visitano New York o Londra desidera ardentemente partecipare ad uno dei famosissimi Musical di Broadway in lingua inglese, ma non tutti sanno che questi meravigliosi capolavori possono essere anche gustati in Irlanda ed in particolare a Dublino. Il Bord Gais Energy Theatre è il nuovo bellissimo teatro progettato dall’archistar Daniel Libeskind, in vetro e acciaio, che ospita i maggiori eventi teatrali, tra cui i più famosi musical mondiali. Informatevi in anticipo sull’offerta artistica presente nel periodo della vostra permanenza.
  • The Convention Centre Dublin: Questo edificio dall’architettura contemporanea è uno dei principali centri congressi d’Europa. Anche se non partecipate a un evento, potrete ammirare la sua struttura e il design innovativo.
  • Grand Canal Square: Questa piazza moderna è circondata da grattacieli di vetro e offre una vista panoramica sul porto. Potrete godervi una passeggiata, ammirare l’arte pubblica e rilassarti in questa zona.
  • Dublin Bikes: Potrete noleggiare una bicicletta Dublin Bike e percorrere la zona delle Docklands in modo ecologico. Ci sono molte piste ciclabili e il terreno pianeggiante lo rende adatto per il ciclismo.
  • 3Arena: è il principale luogo per grandi concerti, dove si esibiscono tutte le grandi star internazionali in tournée in Irlanda. Prenotate in largo anticipo i biglietti per una serata speciale.
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Valencia

VALENCIA

...una paella per Calatrava

La proposta in breve

Valencia è un po’ come una delle Città Invisibili di Calvino, direi proprio una delle città del Desiderio. Attendi di visitarla, ti aspetti una tipica città spagnola e poi ti rendi conto che offre un aspetto diverso da visitare, un modo originale, molto piacevole e sicuro, adatto anche ai più piccoli, fatto di natura e lunghe pedalate, di vita notturna e piccoli locali, di monumenti storici e proiezioni futuristiche.
  • Per chi è questo viaggio? Viaggio per amanti della vita all’aria aperta e dei piccoli peccati di gola
  • Quando mi consigliate di partire? Tutto l’anno
  • Se volessi seguire tutto il vostro itinerario, quando durerebbe il viaggio? 4 giorni
  • Quanto costerebbe? La fascia di prezzo è media
  • Quali sono le tappe fondamentali da raggiungere? Città della Scienza, Il Santo Graal, Acquario, Bioparco, Albufera, Turià, il Mercato Centrale
  • Dove posso dormire e con che mezzi posso spostarmi? Alloggio in zona pedonale centrale, a pochi passi dalla stazione centrale. Bicicletta o a piedi. Metropolitana per raggiungere il Centro Storico direttamente dall’aeroporto
  • Quali specialità culinarie mi aspettano? Potremmo parlare di tante cose, ma Valencia = Paella

Consigli e curiosità per gli aspiranti viaggiatori

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Lo stemma di Valencia

Quando Jaume I stava cercando di conquistare la città fu svegliato da un pipistrello che andò a sbattere sulla sua armatura. Grazie a questa “sveglia” si accorse di un attacco a sorpresa che gli stavano per sferrare, riuscendo così a prevenirlo. Il pipistrello sullo stemma della città è un omaggio di Jaume I.

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State al fresco!

Siamo in Spagna e anche se Valencia affaccia sul mare, le temperature possono salire molto in estate, quindi si consiglia di visitare la città nei mesi primaverili o comunque avere sempre con se una buona borraccia di acqua fresca.

cityscape
Al centro della città!

Provate a prenotare un albergo in zona centrale, area pedonale, sarà tutto accessibile a piedi o in biciletta.

In e Out

Questo è un viaggio «corto» quindi ti proponiamo solo alcune tappe che non puoi perderti. Prenditi del tempo per girovagare in città, lasciati ammaliare dai profumi e dai colori del Mercato Centrale, assaggia le mille varietà di Tapas e la famosa Paella Valenciana, e poi, se qualcosa ancora resta da visitare, non preoccuparti, prepara la valigia per la tua prossima visita in città, dove avrai modo di ultimare tutte le attività rimaste in sospeso, l’importante è muoversi con calma, rilassandoti e assaporando lentamente il ritmo di questa perla affacciata sul Mediterraneo.

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Amsterdam

Il luogo in cui il turismo architettonico gareggia con la splendida offerta museale

L'itinerario!

8 tappe per esplorare Valencia

La prima tappa

Il corso del fiume

Fondata dai romani nel II secolo a.C, dominata da Visigoti e arabi che la resero grande e potente, la città di Valencia si è svegliata da un lungo periodo di decadenza tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI secolo a seguito di un nuovo boom economico grazie al quale sono stati realizzati numerosi progetti architettonici e urbanistici, che hanno trasformato la città. Il più imponente è la Città delle Arti e delle Scienze, un nuovo quartiere a sud est del centro progettato dall’architetto valenciano Santiago Calatrava.

Il corso del fiume Turia offre la possibilità di muoversi in città grazie ai numerosissimi negozi di Bike Rental; ce ne sono tantissimi e i prezzi sono praticamente tutti allineati. Le biciclette sono in buono stato e puoi anche scegliere di noleggiare tandem o mezzi a pedale per quattro persone. Se non vi sono particolari problemi di mobilità, una giornata in bicicletta lungo il Turia è davvero un’esperienza imperdibile.

Lungo il corso del fiume, i vari accessi consentono di immergersi in un lunghissimo parco urbano che termina fino al bioparco Albufera, (molti chilometri), o più facilmente consente di raggiungere la città della Scienza e l’Acquario, oppure semplicemente godere del verde, degli spazi ristoro lungo il percorso, delle varie panchine e prati fioriti dove potersi rilassare e godere della natura rigogliosa in mezzo alla città.

Numerosi gli spazi per gli amanti della ginnastica di gruppo, del Tai Chi o addirittura, come mi è capitato, uno spazio dedicato a tutti coloro che vogliono imparare ad utilizzare in maniera impeccabile una Katana!

In mezzo al percorso, è possibile imbattersi in uno stravagante parco per bambini costituito da un’immensa statua raffigurante Gulliver. I bambini come tanti lillipuziani possono letteralmente scivolare intorno e dentro al Gigante

La bella bandiera della Comunità valenciana è composta da quattro bande rosse sopra uno sfondo giallo, i colori della casata degli Aragonesi, presenti anche nelle bandiere della Catalogna e delle Isole Baleari. Nel lato dell’asta si trova una deliziosa frangia azzurra, decorata da gemme preziose, rappresentazione stilizzata della corona d'Aragona, e per questo la bandiera valenciana prende il nome di Senyera Coronada (bandiera coronata).
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Fu  la scoperta dell’America, finanziata proprio da Valencia, a portarla verso un periodo di decadenza: a seguito dello sviluppo di rotte commerciali verso il nuovo mondo, la città perse di interesse come centro marittimo affacciato sul Mediterraneo.

 

La seconda tappa

La città della Scienza

La Città della Scienza è un complesso di forte impatto visivo ed architettonico, costruito dal famoso architetto-ingegnere valenciano Santiago Calatrava. In breve tempo è diventato il simbolo di Valencia, per cui è una tappa fondamentale di ogni viaggio in città.
Il complesso è costituito da 6 edifici avveniristici collegati tra loro da passeggiate, collegamenti aerei, scorci mozzafiato, con l’acqua che fa da protagonista per tutto il complesso, riflettendo le facciate e moltiplicandole in infinite sfaccettature.
Gli edifici principali, che non potete perdere anche per la possibilità di toccare con mano fenomeni chimici e fisici ed esperimenti affascinanti, sono:

  • L’Oceanogràfic: l’acquario e parco marino di Valencia, l’edificio più grande del complesso, simile a un grande animale acquatico tecnologico;
  • Il museo delle Scienze Príncipe Felipe: posizionato davanti ad uno specchio d’acqua, in cui l’immensa struttura si riflette, creando dei magnifici giochi di luci.
  • L’Hemisfèric: si trova a fianco del museo della scienza ed è circondato d’acqua. La sua forma richiama un occhio umano, soprattutto di sera quando le luci dell’edificio si riflettono nell’acqua, ricreando l’occhio vero e proprio. Al suo interno c’è la più grande sala di proiezione di tutta la Spagna e qui potrai assistere ad un film 3D.

Per l’ingresso ci sono dei comodi Pass acquistabili online direttamente dal sito ufficiale della città di Valencia. Unica cosa da tenere in considerazione è che per la visita alla città della Scienza, compresi gli ingressi agli edifici, può volerci tempo (oltre alla code che inevitabilmente si formano in luoghi a forte affluenza.

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La statua di Gulliver
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Come in ogni museo o centro turistico, panini o bibite sono cari se acquistati all’interno. Consigliamo vivamente di portarsi dei panini preparati presso i negozi alimentari disponibili in città. Ricordatevi che siete in mezzo al Turia, quale miglior posto per un pic-nic all’ombra di uno dei tanti alberi del parco?

La terza tappa

Acquario e Bioparco

L’Acquario e il Bioparco, rispettivamente a Sud Est del percorso del Fiume Turia e a Nord Ovest vicino all’aeroporto, sono due attrazioni molto frequentate e sinceramente molto particolari e diverse rispetto ai soliti acquari o zoo.

L’Acquario, adiacente alla città della scienze, è un complesso mediamente grande che accoglie diverse varietà di animali acquatici e consente di vivere l’esperienza di poter assistere alle cure delle tartarughe marine oltre che di poter dare da mangiare ai delfini. Accoglie anche un rettilario e una voliera molto grande con possibilità di camminare letteralmente immersi alla fauna esotica di pappagalli e altri variopinti volatili. 

Il Bioparco è strutturato secondo una logica di assenza di gabbie e protezioni e consente di vivere un’esperienza di vicinanza con gli animali (tutti nati in cattività) davvero unica. Leoni, tigri, giraffe ed elefanti, hanno a diposizione molto spazio e la visita alle loro zone di «pascolo» avviene tramite percorsi molto discreti e in totale assenza di reti o tristissime recinzioni. Il parco non è grandissimo e gli animali presenti, proprio per un approccio di tutela, non sono tanti e tutti riferiti a precise aree geografiche. Da non perdere è l’isola dei Lemuri, qui dovrete stare molto attenti a guardare sopra le vostre teste, potreste letteralmente trovarvi un lemure a pochi centimetri di distanza intento ad osservarvi mentre mastica sornione un frutto. State tranquilli: i Lemuri sono innocui e gli inservienti sono ovunque molto attenti a salvaguardare i simpatici animaletti. 

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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Il costo dell’ingresso all’Acquario non è a buon mercato, ma una volta entrati il divertimento è assicurato anche grazie alle numerose iniziative dei volontari locali.

Se avete ancora forza nelle gambe, consiglio di raggiungere il bioparco in bicicletta, trovandosi proprio all’inizio del percorso cittadino del Turia.

La quarta tappa

Il Centro Storico di Valencia

Il Centro storico di Valencia è molto raccolto ed è costellato di moltissime piazze e chiese di straordinaria bellezza. Ogni angolo della città restituisce al viaggiatore uno spaccato della sua storia fatta di numerose epoche di dominio, da quello romano ai segni evidenti della Rivoluzione Francese, fino alla svolta architettonica del secolo scorso.
Come ogni città cosmopolita, anche Valencia offre una varietà enorme di servizi e il centro storico si trasforma alla sera in un susseguirsi di ristoranti tipici per gustare la famosa Paella valenciana, oppure le sfiziose tapas.

Gli edifici di rilievo, da non perdere assolutamente sono sicuramente:

  • La Lonja uno degli edifici caratteristici della città oltre ad essere uno dei più famosi monumenti appartenenti al gotico civile che si possa trovare in Europa. È Monumento Storico Artistico Nazionale dal 1931 e fu dichiarato dall’UNESCO come appartenente al Patrimonio dell’Umanità nel 1996.
  • La Torre de Serranos, inizialmente facenti parte delle storiche mure della città, poi anche carceri per i nobili, adesso restano come simbolo di una forma di architettura gotica molto interessante.
  • Plaza Redonda, Opera di Salvador Escrig Melchor, una delle attrazioni turistiche più note, con moltissime bancarelle che offrono anche prodotti di artigianato locale.
  • La chiesa di San Nicola di Bari, chiamata anche la «Cappella Sistina di Valencia», una Chiesa imponente che vide, fra il 1690 e il 1693 l’interno rivestito con una decorazione barocca e affreschi di scene della vita di San Nicola di Bari e di San Pietro Martire, disegnati da Antonio Palomino e dipinti da Dionís Vidal.
  • Museo Nazionale di Ceramica e Arti Suntuarie González Martí (Palazzo del Marchese di Dos Aguas). Qua, per gli amanti delle ceramiche e non solo, sono custoditi pezzi rari, alcuni appartenenti a Picasso ed è possibile viaggiare nel tempo assaporando la vita al tempo dello splendore commerciale della città, in un contesto barocco.
  • L’Istituto Valenciano di Arte Moderna (IVAM). E’ stato il primo museo di arte moderna della Spagna e qui si possono ammirare le opere di due esponenti di rilievo quali Julio González (1876-1942) e Ignacio Pinazo (1849-1916).
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Ogni sito elencato richiede un tempo variabile da un’ora fino a due ore e mezzo. Ovviamente tutto dipende dai gusti personali e dal tempo che avete a disposizione. Si tratta di siti tutti all’interno di un centro storico comunque molto contenuto, piacevole da scoprire passeggiando in totale relax.

La quinta tappa

Il Santo Graal – Cattedrale Miguelete

La Cattedrale Miguelete con il suo Santo Graal e la leggenda del Buon Auspicio, merita un capitolo a parte. Non si può non visitarla quando si è a Valencia. Pensate che la comunità Cristiana riconosce il Graal di Valencia come originale ed utilizzato effettivamente da Gesù durante l’ultima cena. È una coppa di agata lucida di origine orientale che si trova in una cappella appositamente dedicata.

Il resto della Cattedrale è imponente e raccoglie moltissime opere di arte religiosa di straordinaria fattezza, da arazzi ad affreschi, reliquari e cori, statue e scultura di vari materiali e dimensioni.

La Cattedrale sorge su di un tempio romano e fu anche una moschea, tutto ciò si riflette negli stili presenti al suo interno e l’aria che si respira è fortemente travolgente, al di là della propria inclinazione verso tematiche di carattere religioso.
Consiglio di acquistare il biglietto con la dotazione dell’audio guida, è ben fatta e accompagna il visitatore verso angoli della Cattedrale in parte nascosti, che quindi andrebbero persi.
La visita non è lunghissima, in circa un’ora-un’ora e mezzo al massimo, si è in grado di visitarla a fondo e di potersi anche abbandonare alla contemplazione del Graal per qualche attimo.

All’interno della Cattedrale è presenta anche un museo con opere importanti di Goya e altri importanti pittori.

Se non vi fanno paura 207 gradini, è possibile salire sulla torre e godere di quella che pare sia la migliore vista di tutta Valencia.

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All’interno della Cattedrale, su un altare del deambulatorio, si trova la Virgen del Buen Parto, ovvero la Madonna del Buon Parto. La tradizione vuole che le future mamme percorrano nove volte il perimetro interno della Cattedrale per chiedere un travaglio benedetto e sicuro. Quando abbiamo visitato la Cattedrale mi sono infatti stupito di quanto donne incinta fossero presenti al suo interno fintanto che non mi è stato svelato l’arcano.

La sesta tappa

Il Mercato Centrale

Il Mercato Centrale rappresenta uno dei monumenti più famosi di tutta la città ed è il centro nevralgico dello street food, dei prodotti tipici valenciani, punto di ritrovo di vecchi e bambini. Circondato dai suoi giardinetti e con più ingressi e affacci sulle vicine chiese, trasmette al visitatore la sensazione inebriante di una festa continua, un’esplosione di colori, odori e sapori.

È considerato uno dei mercati di prodotti freschi più grandi d’Europa e la sua visita richiede almeno due ore durante le quali poter sostare in uno dei tanti piccoli punti ristoro dove poter assaporare i piatti tipici della città, dalla carne al pesce… Tutto ovviamente freschissimo e a prezzi davvero economici. All’interno del mercato si trovano anche negozi di souvenir, meno attrattivi, ma pur sempre ben inseriti nel contesto.

Consiglio di percorrere i vari corridoi interni in maniera metodica, per non perdere assolutamente niente di quanto sono in grado di offrire le 1200 bancarelle presenti.

Ogni tanto, soprattutto nelle zone centrali, uno sguardo verso l’alto permetterà di ammirare la splendida struttura in ferro e i coloratissimi affreschi che adornano i soffitti.

All’interno del mercato è presente anche un ristorante stellato, ma sinceramente non c’è niente di meglio di un buon panino di Pata Negra.

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Ricordati di visitare l’angolo delle frattaglie di toro e anche la parte riservata al pesce, dove è possibile gustare i gamberi blu e le uova di granchio.

La settima tappa

La Paella Valenciana

Se si vuole mangiare qualcosa di tipico a Valencia, è sicuramente obbligatorio entrare in uno dei tanti Tapas Restaurant e a pochi euro per Tapas riempirsi lo stomaco con tantissime varietà disponibili. Ma si può parlare di Valencia e non parlare di Paella? Assolutamente NO!

La paella nasce come “piatto di recupero” che veniva preparato dai contadini e dai braccianti operanti nella zona di Valencia, una delle regioni produttrici di riso più significative della Spagna (eredità della conquista dei Mori arabi nell’800), tipicamente cucinato sul fuoco di legna per il pranzo. Gli ingredienti tipici del piatto sono riso e verdure e solo successivamente anche il pesce, data la vicinanza di Valencia al mare. Passeggiando per la città incontrerete numerosissimi ristoranti che la offrono, io consiglio però di assaporare il piatto sulla costa, nel lungo mare, dove i piatti sono decisamente più abbondanti ed i prezzi più contenuti.

Non esiste il classico posto dove fanno la Paella migliore di tutta Valencia, ho chiesto a dieci persone ed ho ottenuto dieci risposte diverse, ho consultato vari siti e devo dire che non è possibile stilare una classifica. Un consiglio però è necessario. La Paella prende il suo nome dal contenitore, ovvero dalla pentola dove viene preparata che funge anche da piatto dove viene servita a tavola. Può essere una grande padella piatta e molto larga da condividere tra più commensali, oppure di dimensioni più piccole per singolo utilizzo.

Da evitare assolutamente i ristoranti che credendosi chic offrono la Paella nei normali piatti da portata, significa lasciare per strada metà della tradizione.

Paella Valenciana
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

La prima ricetta documentata della paella, chiamata Arroz a La Valenciana data la sua origine nel Marjal de La Albufera, compare in un manoscritto settecentesco intitolato “Avisos y instruccions per lo principiant cuyner” scritto da Josep Orri, mentre la storia della paella moderna risale alla metà del XIX secolo.

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Abruzzo

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La proposta in breve

Il paradiso per coloro che amano scoprire nuovi paesaggi e visitare luoghi in cui la natura la fa ancora da padrona indiscussa

  • Per chi è questo viaggio? Il viaggio è consigliato per coloro che amano la natura, i paesaggi mozzafiato e il buon cibo
  • Quando mi consigliate di partire? Ogni stagione ha il suo fascino, ma noi consigliamo la primavera e l’autunno
  • Se volessi seguire tutto il vostro itinerario, quando durerebbe il viaggio? Quattro – cinque giorni
  • Quanto costerebbe? La fascia di prezzo è medio-bassa
  • Quali sono le tappe fondamentali da raggiungere? Nella nostra guida ti racconteremo – tra le altre – della città de L’Aquila, dei borghi di Santo Stefano di Sessanio e Rocca Calascio e dell’affascinante Campo Imperatore
  • Dove posso dormire e con che mezzi posso spostarmi? È possibile trovare appartamenti a L’Aquila a prezzi decisamente accessibili
  • Quali specialità culinarie mi aspettano? Arrosticini, pallotte cacio e ove, lenticchie

I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

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Per coloro che amano la calma e il relax…
L’entroterra dell’Abruzzo è caratterizzato da pittoreschi paesini collinari, con case di pietra e stradine acciottolate. Alcuni dei borghi più belli d’Italia si trovano qui, come Santo Stefano di Sessanio e Civitella del Tronto. Questi luoghi sono immersi in una quiete rurale che sembra essersi fermata nel tempo.
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Per coloro che amano l’esplorazione…
Le montagne abruzzesi sono attraversate da numerosi sentieri escursionistici che attirano appassionati di trekking da tutto il mondo. Il sentiero Italia, un itinerario escursionistico che attraversa l’intero paese, passa attraverso l’Abruzzo, offrendo panorami incredibili e l’opportunità di esplorare villaggi tradizionali.
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Per coloro che amano la natura…
L’Abruzzo è spesso definito “il polmone verde d’Italia” per la sua vasta estensione di aree naturali. Il Gran Sasso e i Monti della Laga sono tra le catene montuose più impressionanti dell’Appennino, con il Corno Grande che si erge come la vetta più alta dell’Appennino centrale. Le vette coperte di neve offrono una vista mozzafiato in ogni stagione.

In e Out

L’Abruzzo è rinomato per i suoi straordinari paesaggi naturali. Le montagne, i parchi nazionali e le lunghe spiagge offrono uno spettacolo visivo senza pari, rendendo la regione ideale per gli amanti della natura e gli appassionati di attività all’aria aperta. Vanta, inoltre, una sorprendente varietà di ambienti, dalla maestosità delle cime montuose alle pittoresche colline e al mare cristallino. Questa diversità è un vero e proprio tesoro per coloro che desiderano esplorare luoghi diversi senza dover percorrere lunghe distanze. La regione è arricchita da una serie di borghi storici ben conservati che offrono uno sguardo sulla cultura e la storia dell’Abruzzo.

Di contro in alcune zone dell’Abruzzo, le infrastrutture possono essere meno sviluppate rispetto ad altre regioni italiane, il che può rendere gli spostamenti più difficili. In particolare, alcune strade di montagna potrebbero richiedere manutenzione

L'itinerario!

6 tappe per esplorare
l’entroterra abruzzese

La prima tappa

La Cappella Sistina d’Abruzzo: la Chiesa di Santa Maria Assunta a Bominaco

Iniziamo il nostro viaggio nell’entroterra aquilano facendo una rapida sosta a Bominaco, a circa 30 chilometri da L’Aquila, per ammirare da vicino la Chiesa di Santa Maria Assunta e, soprattutto, l’attiguo Oratorio di San Pellegrino, la Cappella Sistina d’Abruzzo.
L’architettura dell’Oratorio è estremamente semplice ed elegante; ciò che rende veramente unica l’esperienza è la vista degli affreschi che lo adornano.
Una volta entrati, infatti, è possibile ammirare scene bibliche, episodi della vita di Cristo e figure sacre. Uno degli affreschi più celebri è il “Cristo Pantocratore”, una rappresentazione di Cristo come Sovrano dell’Universo, circondato da figure angeliche e simboli sacri.

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Curiosità

La Chiesa di Bominaco è stata inserita nel 2015 nell’elenco dei “Luoghi del Cuore” del Fondo Ambiente Italiano (FAI)

Non è necessario prenotare l’accesso all’Oratorio. Una volta arrivati davanti al cancello della Chiesa di Santa Maria Assunta, si prende nota del numero di telefono lì affisso e si parla direttamente con una delle guide che vi condurrà all’interno dell’Oratorio. La visita è gratuita, ma è fortemente consigliata una piccola offerta.

La seconda tappa

Un viaggio nelle profondità dell’Abruzzo: le Grotte di Stiffe

Proseguendo la strada verso nord, potete raggiungere le Grotte di Stiffe. Preparatevi a un’esperienza emozionante: fiumi sotterranei e cascate; passerelle e sentieri caratterizzati dalla presenza di stalattiti e stalagmiti illuminate da luci suggestive; il suono dell’acqua che scorre e che vi accompagna in questa avventura sotterranea.
Poco prima dell’ingresso, i visitatori sono invitati ad indossare un caschetto di sicurezza e a prestare attenzione alle passerelle e ai sentieri illuminati che conducono attraverso le diverse camere delle grotte. Uno dei momenti più spettacolari del percorso è l’attraversamento del “Ponte Romano”, un ponte sospeso che si estende sopra una cascata sotterranea. L’acqua cristallina e le formazioni di calcare intorno creano una vista mozzafiato. Un altro scorcio estremamente interessante delle Grotte di Stiffe è la cascata interna, un’opera d’arte naturale in continua evoluzione. L’acqua scivola giù da una crepa nel soffitto, creando una cascata che cade nell’abisso sottostante. La luce che filtra dall’alto illumina la cascata, creando uno spettacolo di colori e riflessi che è davvero suggestivo.
La guida che sempre accompagna i visitatori fornisce informazioni dettagliate sulla formazione delle grotte, sulla loro geologia e sulle curiosità che le circondano.

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La singolare bandiera della regione Abruzzo è costituita da tre fasce colorate che rappresentano il bianco delle montagne innevate, il verde delle dolci colline e il blu del pacato mare Adriatico
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Le Grotte di Stiffe sono aperte per le visite durante tutto l’anno, anche se gli orari possono variare in base alla stagione. Si consiglia di verificare gli orari e le modalità di prenotazione in anticipo.

Si consiglia, inoltre, di indossare abbigliamento comodo e scarpe adatte per il percorso.

La terza tappa

Benvenuti a L’Aquila

Benvenuti a L’Aquila, la capitale dell’Abruzzo. Sopravvissuta al terribile terremoto del 2009, L’Aquila è ormai tornata alla normalità, anche se passeggiando per le vie secondarie non mancano gli edifici che attendono di essere riportati al loro antico splendore.
Vi suggeriamo di iniziare la visita dal centro cittadino, quasi del tutto restaurato. Passeggiando per le strade acciottolate, ammirerete palazzi rinascimentali e barocchi splendidamente restaurati, come Palazzo Margherita e Palazzo Camponeschi.
Fate tappa, poi alla Fontana delle 99 Cannelle, uno dei simboli della città, situata nella piazza omonima. Questa fontana è caratterizzata da una serie di piccole cannelle da cui sgorga l’acqua. Secondo la tradizione, le cannelle rappresenterebbero i novantanove castelli che, nel XIII secolo, parteciparono alla fondazione de L’Aquila. Quel che è certo è che la zona oggi detta della Rivera, corrispondente a un antico castello denominato “Acquili”, dal quale deriva il nome della città, costituiva all’epoca della fondazione un’area strategica per quanto riguarda l’abbondanza di acqua e le numerose attività artigianali che vi si erano insediate.
Non si può lasciare L’Aquila senza aver visitato l’imponente Basilica di Santa Maria di Collemaggio in cui riposa Papa Celestino V, “colui che per viltade fece il gran rifiuto” di dantesca memoria, ma anche colui che dopo la sua incoronazione concesse l’indulgenza plenaria a tutti coloro che raggiungevano la Basilica, rendendo così grande e ricca la città de L’Aquila. Infine è il momento del Castello spagnolo, un’imponente fortezza del XVI secolo che domina la città. Anche se gran parte del Castello è stata danneggiata dal terremoto, offre ancora una vista panoramica incredibile su L’Aquila e i dintorni. L’area circostante è un luogo popolare per passeggiate e momenti di relax.
Vi consigliamo di visitare L’Aquila negli ultimi giorni di agosto, in occasione dell’annuale Perdonanza celestiniana: la città si popola di fedeli e curiosi, andando incontro ai gusti di tutti con eventi religiosi e laici.

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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Celestino V era un eremita erudito e ascetico che viveva nell’eremo di Majella. Nel contesto delle tensioni politiche dell’epoca, con la Santa Sede coinvolta in lotte di potere e intrighi, i cardinali si trovarono in una situazione di stallo nell’elezione del nuovo Papa. Fu così che lo elessero Papa il 5 luglio 1294. Spinto dalla sua umiltà e consapevolezza delle sue limitazioni, Celestino V scelse di abdicare, creando un precedente straordinario, aprendo la strada all’elezione del suo successore, il futuro Papa Bonifacio VIII. Papa che poi decise di farlo imprigionare.

La quarta tappa

Rocca Calascio: alla ricerca del castello di Lady Hawke

Lasciamo L’Aquila e dirigiamoci verso le montagne per raggiungere Rocca Calascio, un’iconica fortezza medievale situata in cima a una collina. L’architettura della Rocca Calascio riflette lo stile militare dell’epoca, con murature in pietra massiccia e una struttura che si sviluppa in più piani. Le finestre strette e le pareti spesse testimoniano la funzione difensiva della fortezza, che era stata costruita per proteggere la regione dai possibili attacchi.
La sua atmosfera unica l’ha resa una location cinematografica ambita: Il nome della Rosa, Amici Miei atto II, Lady Hawke e molti altri. L’ultimo in ordine cronologico è stato The American” interpretato da George Clooney.
Oggi, Rocca Calascio è aperta ai visitatori che vogliono esplorare la sua storia e ammirare le incredibili viste panoramiche. Anche se gran parte della fortezza è in rovina, la sua maestosità e la sua posizione sono uniche e meritano senza dubbio una visita; e, per certi versi, le condizioni un po’ decadenti in cui si trova oggi ed i segni del tempo contribuiscono a renderla ancora più affascinante. Salire fino alla cima della Rocca rappresenta un’esperienza indimenticabile e gratificante, con il paesaggio mozzafiato che si svela man mano che si sale. C’è anche la possibilità di utilizzare una piccola navetta ma il nostro consiglio è senz’altro quello di affrontare la ripida salita a piedi da Calascio.

Il Castello di Rocca Calascio
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Un modo popolare per raggiungere la Rocca Calascio è attraverso la “Via del Brigante”, un sentiero panoramico di circa 6km che parte dal vicino borgo di Santo Stefano di Sessanio. Questo percorso vi porterà attraverso paesaggi incontaminati e panorami mozzafiato, culminando nella vista spettacolare della Rocca Calascio.

La quinta tappa

Santo Stefano di Sessanio: uno dei più bei borghi medievali d’Italia

Nelle incantevoli colline dell’Abruzzo, sorge il pittoresco borgo di Santo Stefano di Sessanio. Questo gioiello medievale è un vero e proprio tuffo nel passato, un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato e dove la bellezza architettonica, la tradizione e l’atmosfera unica si fondono per creare un’esperienza indimenticabile.
Uno degli aspetti più affascinanti di Santo Stefano di Sessanio è il suo stato di conservazione. Molte delle costruzioni medievali sono state restaurate con grande attenzione ai dettagli, preservando l’autenticità del borgo e permettendo ai visitatori di immergersi completamente nella storia.
Il fascino di Santo Stefano di Sessanio ha conquistato anni fa l’imprenditore italo-svedese Daniele Kihlgren che è rimasto affascinato da questo borgo e ha deciso di acquistare parte delle abitazioni abbandonate e di ristrutturarle. Gli interventi di ricostruzione sono stati compiuti nel rispetto dell’integrità architettonica e culturale del luogo e oggi molte di queste abitazioni sono diventate parte del progetto “albergo diffuso Sextantio”. Questo approccio all’ospitalità prevede il restauro di case e edifici storici nel borgo per creare camere e strutture alberghiere. In questo modo, i visitatori hanno l’opportunità di soggiornare in autentiche dimore medievali, immergendosi nella vita quotidiana del borgo.
Il borgo è anche noto per i suoi prodotti tipici e la tradizione gastronomica. Nella cucina locale trovano ampio utilizzo le carni di agnello dell’altopiano di Campo Imperatore (ad esempio nella tipica ricetta alla chiaranese, con formaggio e uova), i formaggi (il paese fa parte dell’areale di produzione del celebre Canestrato di Castel del Monte, altro presidio Slow Food dell’area Parco) e lo zafferano, prodotto nel vicino altopiano di Navelli.

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L'albergo diffuso a Santo Stefano di Sessanio
L'albergo diffuso a Santo Stefano di Sessanio
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

La lenticchia di Santo Stefano di Sessanio è un presidio Slow Food la cui qualità è garantita da un’Associazione di Produttori. La lenticchia ha trovato un habitat ideale sulle terrazze montane che circondano il borgo. Piccola, di colore scuro, dalla buccia rugosa e sottile, è ricca di ferro e talmente tenera da non necessitare di ammollo.

La sesta tappa

Campo Imperatore: il piccolo Tibet d’Abruzzo

Campo Imperatore, conosciuto anche come “Piccola Tibet” per la sua vastità e bellezza, è un altopiano situato a un’altitudine di circa 1.500 metri sul livello del mare, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Iniziate la vostra avventura salendo sulla Funivia del Gran Sasso, che vi porterà da Fonte Cerreto a Campo Imperatore. Durante la salita, potrete ammirare panorami spettacolari sulle montagne circostanti.
In alternativa, se avete un mezzo proprio – di qualunque tipo, non occorre un fuoristrada – potete valutare di arrivare in auto da L’Aquila: la strada è splendida e si snoda in paesaggi incantevoli, rendendo già il viaggio un’esperienza indimenticabile.
Una volta giunti in cima troverete l’Hotel Campo Imperatore, inaugurato nel 1934; una vera icona della zona. Oltre ad essere stato un luogo di ospitalità turistica, l’hotel divenne famoso per aver ospitato l’esilio di Benito Mussolini durante la Seconda Guerra Mondiale che, tuttavia, non durò molto. Qui, infatti, fu prelevato direttamente dalle forze del fuhrer e fatto poi scappare su un piccolo aereo da ricognizione, atterrato in un pianoro nelle vicinanze.
Accanto all’hotel si erge la Chiesa della Madonna della Neve, il più alto edificio consacrato d’Italia e uno dei più elevati d’Europa. Costruita nel 1934, è stata restaurata negli anni ’90 e consacrata da Papa Giovanni Paolo II.
Sullo stesso altopiano troverete l’Osservatorio Astronomico di Campo Imperatore che offre l’opportunità di osservare il cielo notturno in tutta la sua magnificenza. Dotato di un telescopio da 108 centimetri di diametro, questo luogo è coinvolto in importanti ricerche astronomiche.
Campo Imperatore è un luogo che merita di essere esplorato senza fretta, dove ogni angolo nasconde una sorpresa. Che siate appassionati di storia, amanti della natura o aspiranti astronomi, qui troverete una vasta gamma di esperienze straordinarie da vivere. Noi vi suggeriamo le seguenti:

  • Godetevi la vista del Corno Grande riflessa nelle acque limpide del Lago di Pietranzoni. Questa scenografica congiunzione di elementi è situata quasi al centro dell’ampia Piana di Campo Imperatore, a un’elevazione di 1.660 metri, circondata dalla maestosità delle cime più belle del Gran Sasso. La sua collocazione privilegiata gli ha conferito il titolo di “Specchio del Gran Sasso”.
  • Ammirate il Lago Racollo, facilmente raggiungibile in auto e punto di partenza del sentiero che conduce ai ruderi di Santa Maria del Monte. Una rapida e agevole deviazione dal sentiero principale vi porterà al piccolo Lago di Passaneta. Quest’ultimo non è visibile dalla strada, ma il Rifugio Racollo sorge nelle vicinanze, servendo da riferimento per individuare questa oasi di tranquillità.
  • Vi consigliamo, inoltre, di includere una sosta presso Fonte Vetica, situata nell’estremità Sud-Est di Campo Imperatore e circondata dalla sola zona boschiva dell’altopiano. Qui, vi accoglierà il Rifugio Fonte Vetica, dal nome stesso del luogo, e un’area picnic attrezzata con pratici barbecue a disposizione. Questa zona è tuttavia tristemente nota per la tragica vicenda che coinvolse il pastore Pupo Nunzio di Roio, sorpreso con i figli da un’improvvisa bufera di neve: il pastore, la moglie, i figli e persino il devoto cane persero la vita insieme alle loro 5.000 pecore a causa del gelo implacabile.
  • Se avete un minimo di esperienza, ed adottando ovviamente tutte le cautele del caso, potrete anche avventurarvi in uno dei sentieri che portano verso il Corno Grande e che, almeno nella loro parte iniziale, non sono particolarmente impegnativi; non occorre arrivare fino alla vetta, il percorso è bellissimo in ogni sua parte.
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Portate abbigliamento adeguato per le variazioni di temperatura. Scarpe da trekking o comode per esplorare i sentieri. Acqua e snack sono essenziali per mantenervi idratati e in forze. Prenotate in anticipo le visite all’Osservatorio Astronomico e altri siti. E se decidete di percorrere uno dei sentieri, procuratevi delle mappe ed informatevi preventivamente sulle condizioni meteo, molto variabili in quota.

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Chi è Scedda

Chi è Scedda?

Scedda è una persona reale, Scedda è un personaggio immaginario, Scedda è uno che conosco, Scedda sono io o forse sei tu. Scedda è un gruppo, è un’idea.
Scedda è il soprannome che ti affibbiavano da piccola, Scedda è il bambino che vive in ognuno di noi.
Scedda è curioso, irrequieto, Scedda è una viaggiatrice.
Uno che vuole sempre essere altrove, una che quando arriva vive il momento e quando torna porta indietro un tesoro che vuol raccontare.
Scedda viaggia e cerca qualcosa che ancora non sa, perché è sicuro che l’importante è cercare.
Se ti senti Scedda anche tu, se anche adesso vorresti partire, questo è il tuo posto.

Un luogo in cui incontrarsi, scoprire e condividere. Ognuno col suo sguardo, ognuna coi suoi orizzonti.
Puoi stare a guardare, puoi curiosare, puoi chiedere consiglio e puoi partecipare.
I Viaggi di Scedda non è un’agenzia; non vende niente e non lavora per nessuno.
I Viaggi di Scedda è un gruppo di amici con la passione del viaggio, una community di esploratori che parte verso l’altro capo del mondo o cerca nel quartiere sotto casa, perché sa che la scoperta è ovunque.
Ogni esperienza può essere un piccolo gioiello o un grande tesoro: se hai un viaggio da raccontare, una scoperta da condividere, ma non hai il tempo di costruire un blog, questo è il posto per te.
Intanto ci mettiamo le nostre, ma quelle che ci interessano sono le tue, perché lo sguardo degli altri ci aiuta a viaggiare anche restando sul divano o magari ci spinge ad alzarci, a scegliere dove andare.
E a Scedda, questo, piace un sacco.
Vieni, iscriviti e parti.

I Viaggi di Scedda, facciamoli diventare cento, facciamoli diventare mille.

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Paesi Bassi

PAESI BASSI

...territorio di sperimentazione

La proposta in breve

  • Per chi è questo viaggio? Un viaggio per gli amanti dell’arte e delle città protese verso il futuro
  • Quando mi consigliate di partire? Tutto l’anno
  • Se volessi seguire tutto il vostro itinerario, quando durerebbe il viaggio? Sette giorni
  • Quanto costerebbe? La fascia di prezzo è alta
  • Quali sono le tappe fondamentali da raggiungere? Nella nostra guida ti racconteremo – tra le altre – Rotterdam, L’Aia, Utrecht, Delft, Gouda
  • Dove posso dormire e con che mezzi posso spostarmi? Alloggio ad Amsterdam zona Centraal o meglio ancora a Schiphol, perfettamente collegato con tutte le città
  • Quali specialità culinarie mi aspettano? Patate fritte, formaggio gouda, cucine etniche di tutto il mondo (surinami e indonesiana in primis)

I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

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Per coloro che amano le curiosità…

In molti confondono i Paesi Bassi con l’Olanda, ma in realtà l’Olanda è solo una parte dei Paesi Bassi! 

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Per coloro che amano l’esplorazione…

Grandissimi archistar hanno firmato un’infinità di progetti negli ultimi anni, proiettando questo piccolo regno verso uno strabiliante futuro. Il turismo architettonico gareggia con la splendida offerta museale

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Per coloro che amano spostarsi…

I Paesi Bassi sono collegati in modo super efficiente dalla ferrovia con connessioni molto frequenti e capillari. Sembra più una metropolitana diffusa, che una rete ferroviaria nazionale. Una pecca è il costo dei biglietti, ripagato però dall’efficienza del servizio

L'itinerario!

5 tappe per esplorare i Paesi Bassi

La prima tappa

L'Aia

Se Amsterdam è la capitale dei Paesi Bassi, L’Aia è la residenza del sovrano, la sede del parlamento e del governo olandese. Si affaccia sulla costa e si trova a circa 45 minuti di treno da Amsterdam. Qui è possibile raggiungere la più famosa spiaggia olandese: Scheveningen. La città è una perfetta sintesi della dinamica architettonica. Infatti è possibile muoversi in maniera del tutto disinvolta e armonica tra i fasti ottocenteschi dei suoi edifici storici e gli arditi edifici moderni e contemporanei.

#1 | Museo Mauritshuis

A nostro avviso è uno dei musei più belli del mondo sia per il contenuto di capolavori dal valore inestimabile, che per la contenuta dimensione dell’edificio che lo rendono quasi una collezione privata. Il palazzo storico è meraviglioso e sembra uno scrigno pieno di tesori. La collezione comprende capolavori del Vermeer come la celeberrima Ragazza con l’orecchino di perla o la splendida Veduta di Delft, capolavori di Rembrandt come l’ipnotica Lezione di anatomia del Dottor Tulip e molteplici autoritratti del maestro olandese. Oltre a moltissimi lavori di Holbein il giovane, possiamo trovare anche la magnifica opera di Fabritius: Il Cardellino.

#2 | Binnenhof

Sede del Parlamento olandese, il Binnenhof è il cuore dell’Aia e meta obbligatoria per chi passa da questa città. Il complesso con il suo piccolo laghetto che lo circonda si presta ad essere il set fotografico ideale per le vostre foto ricordo. All’interno troverete una bellissima piazza dove si affacciano molti dei più importanti edifici politici dei Paesi Bassi. La principale attrazione è l’edificio Ridderzaal in stile medioevale con la Camera dei Cavalieri, la splendida sala dove il Re tiene il suo discorso annuale a tutti i rappresentanti politici olandesi.

La bandiera dei Paesi Bassi, molto simile a quella del Lussemburgo, trae le sue origini dallo stendardo del Principe Guglielmo di Orange – Nassau, che si era schierato a favore dei rivoltosi delle province meridionali contro l’allora dominio spagnolo. La “bandiera del principe” era un tricolore arancio, bianco e azzurro. Il colore arancio è stato sostituito dal rosso nel corso del XVII secolo, ma l’arancione, colore simbolo della famiglia reale olandese, resta sempre il colore nazionale ed è il più amato da tutti gli olandesi, tanto che in tutte le competizioni sportive gli olandesi hanno come colore distintivo l’arancione.
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Non troverete mai la città dell’Aia sulle mappe internazionali. Dovrete cercare la città di Den Haag, traduzione olandese di L’Aia!

#3 | Una passeggiata per l’Aia

Usciti dal Binnenhof vi proponiamo 2 percorsi a piedi. Il primo si dirige a nord; parte dal Gevangenpoort, il museo delle prigioni, e si snoda per un dedalo di vie piene di negozi e bar tra le strade di Hoogstraat, Molenstraat e Oude Molstraat, per arrivare al Palazzo Noordeinde (uno dei quattro palazzi in tutto il paese di proprietà della famiglia reale olandese). Il secondo si dirige a sud nella zona intorno alla strada principale di Spui, una bella ed elegante via pedonale con curiosissime sculture a cielo aperto, la vivacissima piazza Het plein, lo Stadhuis, il municipio dell’Aia, progettato dall’archistar americano Richard Meier. La gente del posto lo ha soprannominato Palazzo de Ghiaccio.

#4 | Gemeente Museum

Uno splendido edificio di Art Decò, leggermente decentrato rispetto al centro della città, ospita la collezione di opere di Mondrian più importante del mondo, oltre a moltissime altre opere internazionali di Picasso e Schiele. Perdetevi quindi tra le spesse linee geometriche ortogonali e i forti colori primari del grande pittore astrattista olandese.

Stadhius dell'Aia
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Non potete perdervi un pasto a base di crostacei o pesci freschissimi del Mar del Nord. Troverete moltissimi ristoranti di pesce: il più popolare ed iconico è il famoso Catch by Simonis. Lo storico ristorante si trova un po’ lontano sulla costa, ma recentemente ha aperto un nuovo locale in città.

La seconda tappa

Delft

#1 | Il cuore della città di Delft

Piccolo paese gioiello a circa 1 ora di treno da Amsterdam, Delf si sviluppa intorno ad una stupenda piazza centrale, Markt, dove si affacciano: da un lato l’altissimo campanile gotico della Chiesa Nuova, che svetta verso il cielo a 75 metri di altezza; dall’altro lato, il rinascimentale Municipio di Delft.

Ovunque troverete piccoli negozi bomboniera che vendono le famose ceramiche blu di Delft. Difficile resistere ad acquistare un souvenir tra gli infiniti oggetti in mostra in questi attraenti negozietti.

A lato del Markt si trova il Vermeer Centrum nell’antica sede della gilda di San Luca, che raggruppa tutte le opere di Vermeer, sia pure sotto forma di riproduzioni; gli originali, infatti, sono sparsi in giro per il mondo. Questo museo didattico interdisciplinare vi farà ripercorrere la vita artistica del grande pittore e conoscere tante cose legate alle sue tecniche, dall’uso della luce al modo in cui creava i suoi colori.

A pochi passi dalla piazza trovate il Prinsenhof, la Corte del Principe, dove viene raccontata la storia dell’attuale Casa Reale Olandese degli Orange nelle diverse epoche. C’è, inoltre, una piacevole sezione sulle famosissime ceramiche di Delft.

Dal Prinsenhof passeggiate lungo il grande Phoenixstraat fino all’iconico Molen de Roos. Questo vecchio mulino è ancora attivo. Quando è in funzione è cigolante e rumoroso, sporco di farina e pervaso dall’odore del grano, proprio come una volta! I mugnai, infatti, macinano ancora il grano per alcuni panifici della città. Visitate la terrazza panoramica per ammirare la bellissima vista della città!
L’ingresso è gratuito e i proprietari sono molto cortesi nello spiegare il funzionamento del mulino. Il mulino ovviamente in funzione solo quando c’è vento e c’è la necessità di macinare.

#2 | Una passeggiata per Delft

Vi consigliamo di fare una bella passeggiata lungo gli eleganti canali di Delft, passando per l’allegra piazza Beestenmarkt, piena di locali e di birra. Raggiungete la Porta orientale, dipinta nel famosissimo quadro di Veermer: la veduta di Delft, custodito al Mauritshius museum dell’Aia.

La terza tappa

Gouda

#1 | Gouda tra storia, mulini e formaggi Famosa in tutto il mondo per il suo celebre formaggio, Gouda è un piccolo paese a 50 minuti da Amsterdam, che ruota tutto intorno alla sua splendida piazza centrale, il Markt. A dominare la piazza è il vecchio municipio, con le sue guglie gotiche e le caratteristiche imposte delle finestre rosse. Divertitevi a cercare le figure animate sulla facciata laterale che ogni mezz’ora si muovono al suono di un antico carillon. La perla di questa città è la grande Cattedrale di San Giovanni, Sint-Janskerk, incastonata tra le strettissime stradine dietro il Markt. Ammirate le sue 70 altissime vetrate, alcune con vetri originali risalenti al 1500. Arrivate con una breve passeggiata fino al Molen ‘t Slot, uno dei pochissimi mulini a pietra circolare originali olandesi e non dimenticate infine di assaggiare un Stroopwafels, biscotto di cialda con diversi tipi di sciroppo o caramello, che vendono in tutti gli angoli di Gouda. Il negozio più famoso, Kamphuisen, si trova ovviamente nel Markt e offre anche la possibilità di partecipare ad un workshop sulla produzione di questi deliziosi biscotti. Non riprendete il vostro viaggio senza avere prima almeno assaggiato il famosissimo formaggio di latte ricoperto di cera rossa che prende il nome dalla città. Potete trovarne diverse tipologie e molti negozi – alcuni storici, come ad esempio Reypenaer – propongono degustazioni. Durante la primavera e l’estate, di norma ogni giovedì, in piazza Markt si tiene il più antico mercato di prodotti caseari di tutta l’Olanda. Infine, il consiglio è di dedicare un po’ di tempo a passeggiare senza meta per la città che, con il suo fitto reticolo di stradine e canali e le sue case a due piani decorate da vasi di fiori, è davvero molto bella.
Molen 't Slot
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Da aprile ad agosto, ogni giovedì mattina dalle 10 alle 12.30,  nella piazza del Markt si svolge la rievocazione storica della compravendita delle forme di formaggio, dove figuranti in abiti d’epoca contrattano il prezzo delle varie forme con i contadini che arrivano su calessi, portando i loro prodotti dalle campagne.

La quarta tappa

Rotterdam

#1 | L’area intorno alla Centraal Station

Divertente, ricca, provocante e audace, R’dam è il paradiso dell’architettura contemporanea. Sbalorditevi ammirando i più avveniristici edifici del paese, firmati dalle più importanti archistar del mondo. Non troverete niente di simile in Italia: applaudite questa città e la sua incredibile capacità di osare!

Rotterdam dista circa 40 minuti da Amsterdam ed è collegata da frequenti e puntualissimi treni.

Se arrivate a R’dam in treno, fin dai primi passi vi potrete fare un’idea di cosa vi aspetta in città. La Centraal Station ha una enorme Hall ha una enorme hall e la facciata si slancia verso il cielo e verso il futuro. Nel piazzale si affacciano moltissimi grattacieli, tra cui il Delft Poort, il più alto edificio dei Paesi Bassi. Da qui, prendete il grande viale centrale (Westersingel) e dopo pochi passi incontrerete il complesso polifunzionale Calypso. Le sue facciate dalle linee inclinate con le circa 400 abitazioni intervallate da uffici e negozi hanno un effetto ipnotico e affascinante al tempo stesso. I balconi e le grandi finestre si affacciano su case super stilose e arredate con moderni pezzi di design.

Dietro il Calypso, si trova la futuristica piazza Schouwburgplein, la piazza dei teatri, con i suoi giganteschi lampioni,che ricordano bracci di gru in azione e la sua coloratissima pavimentazione creata con un patchwork di materiali diversi.

#2 | Market Hall

Passeggiando per una ampia zona pedonale, ricca di negozi e ristoranti, arriverete ad una delle nuove attrattive di R’dam, il mercato coperto progettato da MVRDV. A parte l’esterno, sul quale si affacciano i balconi di più di 200 appartamenti, l’interno di questo mega-mercato coperto è costituito da una enorme volta coperta da gigantesche riproduzioni di frutti, fiori, bruchi, spighe di grano di 5 metri e chicchi di uva di 2 metri, mucche e vegetali stampati ad altissima definizione. Queste riproduzioni sono un’opera d’arte che si chiama Horn of Plenty e fa da scenografia a decine di bancarelle con cibi provenienti da tutto il mondo. Nel mercato troverete spezie marocchine, prosciutti spagnoli, frutti indonesiani, generi alimentari cinesi… Vi troverete al centro del mondo culinario globale, con la voglia di assaggiare e assaporare tutto.
Al di fuori del Market hall, la grande piazza ospita moltissimi edifici iconici: la Central Library vi ricorderà il centro Pompidou di Parigi, con le sue colorate tubature a vista; il Pencil building, a forma di grande matitone con le finestre montate al contrario; le incredibili Case Cubiche di Piet Blom, costruite negli anni ’80 e uno dei masterpiece di R’dam, da fotografare da ogni lato!

#3 | Erasmusburg

La zona che si estende sul fiume Nieuwe Maas, uno dei rami del Reno, è caratterizzata da un insieme di nuovissimi e spettacolari grattacieli, tra cui il Red Apple, ed è collegata al porto turistico, dove sono rimaste tipiche attrezzature portuali e alcune imbarcazioni trasformate in ristoranti molto alla moda. Da qui partono colorati taxi-boat per l’Europoort, il più importante porto commerciale di tutta Europa. A questo punto siete arrivati al vero simbolo di R’dam: il ponte Erasmusburg.

Questo magnifico ponte mobile, soprannominato “Il Cigno“, è diventato subito il simbolo della città per le sue forme sinuose e il suo aspetto avveniristico. Collega la città con una zona tutta nuova, Wilhelminapier, piena di fantastici edifici, progettati da architetti di fama mondiale quali Norman Foster, Alvaro Siza, Renzo Piano e Mecanoo. Attraversate il ponte nei corridoi pedonali ed iniziate a fotografare lo stupendo De Rotterdam. Questo grattacielo, disegnato da Rem Koolhaas, ospita appartamenti, negozi ed hotel ed è tra i più grandi edifici di questo tipo in Europa. È possibile visitare solo la Hall e il bar, dal quale si può accedere a una bella terrazza panoramica. È composto da tre torri collegate tra loro, formate da blocchi sovrapposti e sfalsati, che sembrano appoggiati uno su l’altro in attesa di cadere!

Tutto il quartiere è un’esplosione di edifici modernissimi e meravigliosi! Tra i più famosi: Montevideo, KPN, Deloitte, il ponte Rijhaven, il Fenix Docks. Perdetevi tra questi giganti di vetro e acciaio e immaginatevi al centro di una città proiettata verso il futuro!

Tornando verso la Centraal Station, non perdetevi il nuovo Museumpark, fino ad arrivare all’incredibile Depot BoijmansL’edificio è stato creato da MVRDV per ospitare le opere non esposte del vicino museo di arte Boijmans Van Beuningen. La sua forma ovoidale è davvero insolita e la presenza di giganteschi pannelli completamente a specchio riflettono chi osserva l’edificio insieme al paesaggio circostante. Bellissimo! Sul tetto, infine, si trova un giardino pensile con tantissimi alberi che regala un fantastico panorama sullo skyline di R’dam.

Market Hall
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Vi consigliamo l’acquisto di una meravigliosa guida in inglese che descrive la totalità degli edifici e dei progetti di R’dam: Architectual Guide_Rotterdam di Bokern edita da DOM.

Case cubiche
Alcune case cubiche sono visitabili! Da dentro si può apprezzare come anche gli interni siano stati progettati centimetro per centimetro, dagli arredi su misura agli spazi abitativi, fino agli affacci dalle prospettive straordinarie. Nel complesso si trova anche un ostello della gioventù, impossibile da prenotare se non con mesi di anticipo!

De Rotterdam ecologico
Il De Rotterdam è uno degli edifici più eco-sostenibili d’Europa: sui tetti sono collocati pannelli fotovoltaici e turbine eoliche; per il riscaldamento e rinfrescamento dell’edificio viene utilizzata l’acqua del fiume, infissi ed esposizione sono studiate per catturare tutta la luce naturale possibile.

Street food al De Rotterdam
Di fronte a De Rotterdam segnaliamo il locale Food Hallen, di cucina fusion asiatica. Un grande open- space con diversi angoli di cucine etniche. L’Indonesia è stata per anni una colonia olandese e la sua cucina, a noi italiani praticamente ignota, è invece onnipresente nelle città olandesi. Esperienza da provare e gustare.

Depot Boijmans
All’interno del Depot Boijmans le opere non sono disposte come negli altri musei di tutto il mondo, per epoca, autore o stile, ma sono distribuite in base al grado di temperatura e di umidità di cui hanno bisogno per essere conservate. Vi sentirete disorientati, ma totalmente immersi ed avvolti dall’arte!

La quinta tappa

Utrecht

Città universitaria a soli 30 minuti da Amsterdam, anche Utrecht sa osare e sperimentare nuove soluzioni architettoniche. Al vostro arrivo in stazione, per arrivare al centro storico della città, sarete obbligati a immergervi nel vasto centro commerciale Hoog Catharijne, moderno complesso di negozi di brand internazionali. La città vecchia si articola intorno al nucleo centrale della Domkerk (vecchia cattedrale) e alla massiccia Torre Dom, il campanile più alto dei Paesi Bassi. Cercate di salirci se la giornata è limpida: la vista spazia per chilometri sulla pianeggiante Olanda fino ad arrivare ad Amsterdam. Non potete perdervi una piacevole passeggiata per Oudegracht, il canale che attraversa il centro della città con molti negozi e locali.

#1 | Campus universitario

Fiore all’occhiello di Utrecht è il suo modernissimo e coloratissimo Campus Universitario (UCU), situato nella immediata periferia della città e raggiungibile con poche fermate di autobus dalla stazione. Il campus è sterminato e coloratissimo, con moderni edifici progettati da acclamati studi di architettura internazionali. Solo osservando gli studenti che affollano il campus – che arrivano da tutti i paesi del mondo – capirete l’importanza di questo centro di studi, annoverato tra le 20 università più importanti al mondo. Vi segnaliamo gli edifici principali che vi stupiranno per bellezza e funzionalità e vi faranno capire perchè studiare qui è un’altra cosa: la Library, l’Educatorium, gli alloggi per gli studenti Rudy Uytenhaak, il Minnaert e la facoltà di economia.

#2 | Casa Rietveld-Schroeder

Tappa obbligatoria per chi visita Utrecht è la Casa Rietveld-Schroeder, riconosciuta come parte del patrimonio mondiale dall’Unesco. L’abitazione, costruita nel 1924 e calata sul quartiere come un’astronave, anticipa soluzioni architettoniche che verranno implementate nel mondo negli anni successivi. Gli addetti vi racconteranno la stupefacente vita del suo ideatore e delle persone che hanno vissuto in questa casa, oltre a mostrarvi le idee più innovative che la caratterizzano, come i sistemi di pareti scorrevoli (che in pochi minuti trasformano gli ambienti della casa) o gli arredi essenziali ed iconici appositamente progettati per questa dimora. La casa è stata concepita come un omaggio ai principi del movimento artistico De Stijl, per cui sembra di entrare un’opera di Piet Mondrian. Semplicemente stupenda! 
Stazione ferroviaria e centro commerciale
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Campus Universitario
I nomi delle vie del Campus universitario omaggiano le grandi città universitarie mondiali come Bolognalaan, Cambridgelaan o Padualaan

Casa Rietveld-Scrhroeder
La casa non è molto grande e la recettività è limitata: ricordatevi di prenotare la vostra visita in anticipo!

In e Out

Il Tour dei mulini a vento a Zaanse Schans a nord di Amsterdam è molto sopravvalutato. La ricostruzione del tipico villaggio che anticamente esisteva, ha poco dell’originale. Ci sono un sacco di attrazioni montate ad hoc come se si trattasse di un grande parco divertimenti. Tutto risulta artificiale e iper-turisticizzato. Potete vedere gratuitamente veri mulini a vento molto più belli in altri paesi della campagna olandese.

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Creta occidentale

CRETA OCCIDENTALE

...nel blu dipinto di blu

La proposta in breve

Il paradiso per coloro che amano il mare e che sono sempre alla ricerca delle spiagge più belle del mondo

  • Per chi è questo viaggio? Il viaggio è consigliato per coloro che amano il mare e che sono sempre alla ricerca delle spiagge più belle del mondo
  • Quando mi consigliate di partire? In estate ovviamente. Noi l’abbiamo visitata nel mese di agosto
  • Se volessi seguire tutto il vostro itinerario, quando durerebbe il viaggio? Tre settimane, circa
  • Quanto costerebbe? La fascia di prezzo è medio-bassa
  • Quali sono le tappe fondamentali da raggiungere? Nella nostra guida ti racconteremo – tra le altre – di Balos, Elafonissi, Preveli, delle gole di Samaria e dell’isola di Gavdos
  • Dove posso dormire e con che mezzi posso spostarmi? È possibile trovare appartamenti a circa 800 euro a settimana e voli economici per Iraklio o Chania. Una volta arrivati, vi consigliamo di noleggiare un’automobile
  • Quali specialità culinarie mi aspettano?
  •  La tradizionale cucina greca con qualche contaminazione turca soddisferà ogni vostra passione culinaria. Segnaliamo gli onnipresenti spiedini Souvlaki, la classica Moussakà o il Pasticio, i dolcissimi Baklava e Kataifi

I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Icon_relax
Per coloro che amano la calma e il relax…

Sono molte le strade tortuose e i chilometri che separano i vari luoghi di interesse. Visitate l’isola in 2 viaggi distinti (est-ovest) per non passare la maggior parte del tempo in macchina, ma sdraiati sulle bellissime spiagge di Creta

Icon_esplorazione
Per coloro che amano l’esplorazione…

Essendo l’isola a carattere prevalentemente montuoso, non esistono collegamenti veloci tra il nord ed il sud. Il consiglio è quindi quello di soggiornare, se possibile, parte della vacanza a nord e parte a sud

Icon_natura
Per coloro che amano la natura…

L’isola è spesso battuta da venti; scaricate un’app per controllare la loro forza. Noi vi suggeriamo Windy. Lasciatevi una certa flessibilità nella programmazione delle tappe più importanti, così da godere delle migliori spiagge dell’isola in condizioni ottimali

L'itinerario!

8 tappe per esplorare
la parte occidentale dell’Isola di Creta

Sebbene la bandiera ufficiale sia la bandiera greca, questa bandiera è un simbolo molto forte per la popolazione di Creta. Ispirata alla bandiera greca, i cui colori Blu e Bianco rappresentano il colore del mare e la purezza dell'animo greco, la stella Bianca su sfondo Rosso invece fa riferimento alla precedente sovranità ottomana... La sua storia è quindi brillantemente riassunta in questa bandiera!
La prima tappa

Le spiagge di Elafonissi e Kedrodasos

Una delle perle di Creta, e meta obbligatoria di chiunque solchi queste zone, è la famossima spiaggia di Elafonissi insieme alla sorella minore, ma altrettanto suggestiva, Kedrodasos a circa 1 ora di macchina dal nord da Kissamos. La zona è semideserta, lontana da tutto, compresa ogni fonte di inquinamento.

Troverete sabbia bianca con frammenti di conchiglie rosa che la rendono famosa in tutto il mondo. Non fermatevi alla prima spiaggia, ma spingetevi oltre, sorpassando la laguna e affacciatevi in mare aperto. La spiaggia è ampia e stupenda, con spazio sufficiente per tutti! I colori del mare vi stupiranno.

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Portatevi panini e bibite. In questi paradisi non sono presenti bar o servizi.

Cercate di arrivare presto al mattino e godrete di un panorama unico in completa solitudine

La seconda tappa

La laguna di Balos e l'isola di Gramvousa

Tappa fondamentale di ogni viaggio a Creta è la laguna di Balos, a buon titolo considerata una delle spiagge più belle del mondo. È possibile raggiungerla:
  • via terra (c’è una strada sterrata, sconsigliata dai vari noleggiatori di auto)
  • via mare (con enormi barconi che partono giornalmente da Kissamos o con barche private che, tuttavia, sono molto costose)
Noi abbiamo optato, complice un contatto locale, per un Fishing Trip. Con un piccolo e vecchio battello il pescatore Giorgios, rude e poco anglofono quanto profondo conoscitore dell’isola, ci ha fatto navigare per l’intera giornata intorno a tutta la penisola di Balos e l’isola di Gramvousa per un prezzo decisamente economico. Abbiamo aspettato il giorno più propizio dal punto di vista meteorologico e Giorgios, conoscendo gli orari migliori, ci ha fatto evitare i momenti di punta e l’arrivo dei grandi barconi. Così siamo riusciti a goderci una Balos semideserta e abbiamo pranzato a bordo con una vera insalata greca e centinaia di sardine pescate la mattina stessa e fritte espressamente in barca
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Controllate bene le previsioni meteorologiche; questa zona di Creta è spesso sferzata da forti venti. Attendete il giorno adatto per gustare a pieno le trasparenze del suo incredibile mare!

La terza tappa

Le tre spiagge: Glyka Nera, Loutro e Marmara

Dal piccolo porto di Sfakia partono ogni giorno battelli per tre spiagge deliziose: Glyka Nera, Loutro e Marmara. Tutte e tre sono raggiungibili anche via terra, seguendo i sentieri presenti ben segnalati.

La prima spiaggia è la splendida e selvaggia Glyka Nera o Sweet Water, “Acque dolci”, nella traduzione italiana.
Il suo nome deriva dal fatto che, al centro della spiaggia, possiamo vedere un fiume che confluisce in mare, addolcendone così le acque. Qui è presente un’unica struttura: il suggestivo ristoro “Isola della sirene”, dove è possibile mangiare in uno dei tavolini sul mare o acquistare cibo d’asporto.
Sulla spiaggia solitamente sono presenti pochi liberi campeggiatori, per lo più nudisti, che rimangono a pernottare dopo che i battelli hanno riportato a terra gli ultimi visitatori del giorno.

La seconda spiaggia è quella del piccolo villaggio di Loutro. L’arrivo via mare permette di godere di un bellissimo scorcio del paese che ben si presta a far fotografare tutte le meraviglie che vi aspettano al vostro arrivo. Una volta attraccati, potrete raggiungere facilmente la spiaggia e mangiare in uno dei tanti ristorantini locali.
Se volete fare un po’ di movimento e di godere di un’altra prospettiva della spiaggia, potrete noleggiare un pedalò e allontanarvi un po’ dalla spiaggia. A trenta metri, infatti, c’è una meravigliosa tavolozza di colori marini che ti seducono e ti invogliano a tuffarti.

La terza spiaggia è quella di Marmara, la vera sorpresa del nostro viaggio.
C’è una piccola spiaggia con bar-ristorante molto piacevole, ma ciò che vi sorprenderà maggiormente sono le tante grotte presenti sul lato sinistro della spiaggia. Armatevi di maschera e boccaglio ed esploratene una ad una: nella prima si entra attraverso un
piccolo fiordo, nella seconda è possibile immergersi e, attraverso un tunnel, accedere alla terza.
La quarta è la più grande e aperta sul mare.

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Organizzatevi per trascorrere la notte all’aperto a Glyka Nera. Potrete addormentarvi osservando un bellissimo cielo stellato e ascoltando il rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia

La quarta tappa

L'isola di Gavdos

Gavdos è l’isola dove si ritiene che Circe abbia stregato per amore Ulisse, tenendolo con sé per circa 7 anni. È inoltre l’isola dove si rifugiarono la principessa Diana e Dodi Al Fayed durante la loro breve storia d’amore. Infine è geograficamente il punto più a sud-ovest d’Europa. Se tutto ciò non bastasse è un noto rifugio per gente libera e disinibita, che si riunisce nella spiaggia di Sarakinino per psichedelici rave.

Al porto potrete fare il giro di quasi tutta l’isola con il potente motoscafo di un marinaio locale, fermandovi nelle varie calette, fino ad arrivare alla meravigliosa Diana’s beach che vi lascerà senza fiato. Nella Spiaggia di Tripiti, passerete sotto uno sperone roccioso formato da ben tre archi e sormontato dalla scultura di una gigantesca sedia che segna il confine sud-orientale d’Europa. Ovunque è praticato il campeggio libero ed il nudismo. La recettività è limitatissima.

Un bus percorre l’unica strada asfaltata ad orari indefiniti: spetta difatti all’autista decidere l’orario e le varie soste.

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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

L’isola di Gavdos si raggiunge da Sfakia o da Paleochora con la compagnia di linea greca Anendyk Maritime o con la compagnia privata Gavdos Cruises in circa 90 minuti.

Sono consigliate scarpette da spiaggia, un ombrellone per proteggersi dal sole e scarpe da trekking per visitare l’isola a piedi.

La quinta tappa

Plakias – Preveli – Triopetra – Agios Pavlos

Preveli è la più famosa. Quello che la rende unica è la Palm Forrest che la circonda. Addentratevi lungo il sentiero che costeggia il fiume: un magnifico palmeto vi farà sentire in Tunisia. Rientrate poi passeggiando nelle basse acque del fiume fino alla spiaggia. Dopo pochi minuti di navigazione arriverete alla lunga spiaggia di Triopetra, in cui troverete le tre pietre che le danno il nome e che rendono questa spiaggia un luogo speciale. Ultima tappa è la spiaggia di Agios Pavlos dalle acque trasparentissime e da mille sfumature di turchese. La grande duna che le fa da sfondo non è costituita da sabbia, come può sembrare, ma da roccia frantumata dal vento. Di ritorno a Plakias ricordatevi di assaggiare uno dei tipici dolci di miele (Kataifi o Baklava) in uno dei bar vista mare. I cretesi lo mangiano accompagnato dal gelato alla vaniglia. Il picco glicemico che ne consegue vi renderà felici per il resto della giornata.

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La compagnia LB ferries collega via mare Plakias alle famose spiagge di Preveli, Triopetra e Agios Pavlos. Possono essere visitate singolarmente o in combinazione. Le spiagge sono raggiungibili anche via terra attraverso lunghe e tortuose stradine asfaltate.

Curiosità della spiaggia di Preveli è un grosso masso che visto da lontano sembra un grandissimo cuore solitario, sfondo perfetto per romantiche foto.

Dalla sommità della duna di Agios Pavlos è possibile lanciarsi con il parapendio e atterrare sulla spiaggia, sfruttando i venti immancabili in questo tratto di costa.

La sesta tappa

Spiaggia di Falassarna

Falassarna è la spiaggia più “posh” di questa parte di Creta. Bellissima e molto estesa, ci sono lettini a baldacchino ed è sempre l’ora degli Happy Hours. I camerieri fanno su e giù tra la spiaggia e i vari chiringuitos con sportivi quad, per portare cibo e bevande ai giovani avventori. La spiaggia è bianchissima e a tratti rosa, per la presenza di frammenti di conchiglie ed il mare è spettacolarmente azzurro.
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Falassarna è una delle spiagge migliori dell’isola per gustarsi un bellissimo tramonto sul mare… con un cocktail in mano!

La settima tappa

Chania e Retimno

Chania e Retimno sono i due centri principali della parte occidentale di Creta. Porti veneziani conservano ancor oggi le vestigia del loro passato. Bello l’intreccio delle varie stradine, oltre che i molti fiori e piante che addobbano i vicoli delle piccole città. Entrambe, però, soffrono per la moltitudine di turisti che le affollano durante i mesi estivi e gli innumerevoli negozi di souvenir made in china a loro dedicati. Noi abbiamo visitato la moschea dei Giannizzeri a Chania e la fortezza veneziana a Retimno.
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Chania e Retimno sono ottime location dove trascorrere la fine di una bella giornata di mare. Molto consigliate sono una passeggiata prima dell’aperitivo e la successiva cena in uno dei mille ristorantini che trovate facilmente ad ogni angolo.

L’ottava tappa

Le gole di Samaria

Nel caso in cui vi venisse voglia di provare qualcosa di diverso, o anche solo per rinfrescarvi un po’ dopo le incantevoli spiagge che l’isola ha da offrire, prendete in considerazione l’idea di dedicare un’intera giornata alla visita delle gole di Samaria. Per tutta la durata della vostra permanenza a Creta, vi disseterete con bottiglie di acqua Samaria: è quindi tappa fondamentale del viaggio vederne le cristalline acque. Durante tutto il percorso troverete moltissime fonti con acqua potabile; non è però possibile fare il bagno nelle acque del fiume. Il sentiero non presenta particolari difficoltà ma è lungo (13 Km) – considerate almeno 5 ore, soste escluse. Ricordatevi di indossare scarpe chiuse ed adatte alla camminata e, magari, portate con voi qualcosa da mangiare: sono presenti punti ristoro solo alla partenza e all’arrivo del percorso. Arrivare alla fine della strada sterrata e scoscesa e vedere le magliette ed i gadget in vendita con la scritta «Sopravvissuto alle gole di Samaria» vi renderà orgogliosi di voi stessi!

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Effettuate il percorso ad anello Omalos-Agia Rumeli-Sougia-Omalos per percorrere le gole in discesa, ma è possibile effettuare il sentiero anche in senso inverso: ovviamente in questo caso in salita!

 

In e Out

Non è possibile andar via da Creta senza aver visitato il sito archeologico di Cnosso: centro focale della civiltà minoica, città-palazzo del re Minosse e sede delle leggende del mitologico minotauro. Il sito purtroppo è pessimamente custodito. Circa la metà del palazzo non è visitabile perché in ristrutturazione da anni. La precedente ricostruzione, inoltre, è frutto di un dubbio rifacimento e tutti i reperti ritrovati sono stati trasferiti al bellissimo museo di Iraklio che, invece, consigliamo di visitare. Resterete ipnotizzati dalla piccola statuetta della dea dei serpenti o dal mistico disco di Festo. Ammirerete la bellezza degli affreschi originali dei delfini, della tauromachia e del celeberrimo principe dei gigli.

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Oslo

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Amsterdam

AMSTERDAM

...una città proiettata nel futuro

La proposta in breve

  • Per chi è questo viaggio? Un viaggio per coloro che amano l’arte e le città proiettate al futuro
  • Quando mi consigliate di partire? Consigliamo di vivere l’atmosfera che si respira nell’attesa dell’arrivo del nuovo anno
  • Se volessi seguire tutto il vostro itinerario, quando durerebbe il viaggio? Cinque giorni
  • Quanto costerebbe? La fascia di prezzo è alta
  • Quali sono le tappe fondamentali da raggiungere? Nella nostra guida ti racconteremo il giro dei canali, il Rijkmuseum e il Van gogh Museum, oltre che l’Amsterdam contemporanea
  • Dove posso dormire e con che mezzi posso spostarmi? Appartamenti o alberghi anche in periferia, ma comunque vicini alla fermata dei treni e della metro
  • Quali specialità culinarie mi aspettano? Patate fritte, formaggio gouda, cucine etniche di tutto il mondo (surinami e indonesiana in primis)

I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

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Per coloro che amano l’esplorazione…

L’aeroporto di Schipol è uno degli aereoporti più grandi d’Europa ed è frequente farci scalo nei voli intercontinentali, il collegamento con il centro è efficiente e rapidissimo. Se avete un solo giorno o poche ore prendete in considerazione la visita di A’dam o di una qualsiasi altra splendida città olandese raggiungibile in pochi minuti.

icon_sconti

Per coloro che amano beneficiare di sconti…

Valutate l’opportunità di acquistare la carta “I Amsterdam City Card” che vi dà accesso a moltissime attrazioni e mezzi di trasporto. La carta va ad ore dal momento della prima attivazione. Se nei vostri viaggi volete vedere tutto il possibile ed oltre, sicuramente sarà conveniente acquistarla. Qualora invece vogliate dedicare più tempo ad una singola attrazione, il costo non vale l’attivazione.

Icon_geografia

Per coloro che amano la geografia…

In giro per la città troverete più o meno ovunque la singolare bandiera di Amsterdam, ma non tutti sanno che le tre croci bianche al centro della bandiera rappresentano le tre minacce che hanno sempre gravato in passato su Amsterdam ovvero l’acqua delle inondazioni, il fuoco degli incendi e la terribile peste.

L'itinerario!

Le 6 tappe per esplorare Amsterdam

La prima tappa

Rijkmuseum

Paragonabile ai grandi musei internazionali come il Louvre di Parigi o i Musei Vaticani a Roma, il Rijkmuseum è immenso e colmo di opere d’arte classica. Il prezzo del biglietto è molto alto e il tempo da dedicarvi è necessariamente notevole. Rimarrete estasiati, nella Grande Galleria, dalla più vasta raccolta al mondo dei dipinti di Rembrandt e dalle magnifiche opere di Vermeer. L’opera in assoluto più famosa del museo è la celeberrima Ronda di Notte, il grande dipinto che domina la parte finale della Galleria. Immergetevi anche nei Sei sindaci dei drappieri: i venerabili uomini sono intenti a discutere di importanti atti giuridici, ma l’attenzione di ognuno di essi sembra sia stata improvvisamente attratta proprio da voi che state passando davanti. Vi osserveranno e vi scruteranno da diverse prospettive, così da farvi sentire parte dell’opera stessa. Quattro opere di piccole dimensioni vi faranno poi entrare nel tranquillo e pacato mondo di Vermeer. La pennellata è perfetta, la luminosità dei colori è stabiliante, i dettagli minuziosi. Tutto dà pace e serenità in un mondo fatto di quotidiano. Qualora, come noi, veniate rapiti da queste opere, sarà d’obbligo aggiungere al vostro viaggio una sosta all’Aia (Den Hagg) per visitare il museo Mauritshuis, dove troverete oltre alla famosissima Ragazza dall’orecchino di perla, la stupefacente Veduta di Delft.

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Rijksmuseum di Amsterdam
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Se possedete l’”I Amsterdam card” ricordate che l’ingresso è gratuito, ma la prenotazione è obbligatoria. Dovrete riservare l’orario di ingresso.

In olandese le lettere IJ si leggono EI, quindi dovrete chiedere del “REIKMUSEUM” o dello “STEDELEIK” museum.

La seconda tappa

MoCo Museum

Questo piccolo museo, posto difronte al Rijk, è un grazioso gioiello dell’arte contemporanea. Per noi italiani, indottrinati puramente all’arte classica, è allo stesso tempo ostile e perversivamente attraente osservare opere di giovani writers come Bansky, Stik, Icy & Sot o la giapponese Kusama, THE KID, Koons ed Hirst. Le opere sono magnifiche e sapranno scioccarvi; sono esposte su parti di muro o bandoni dove originalmente sono state create. Il percorso sotterraneo delle installazioni psichedeliche è disorientante e imperdibile.

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Stedelijk Museum Amsterdam

Lo Stedelijk Museum è un grande museo di arte moderna e contemporanea. L’aspetto esterno è già di per sé spiazzante: la facciata neorinascimentale di un anonimo edificio è stata inglobata e coperta da una struttura moderna, la cui forma ricorda una gigantesca vasca da bagno. Oltre alle sale con celebri dipinti di grandi della pittura come Mondrian, Picasso, Chagall e Malèvic, il museo ospita a rotazione mostre dei più grandi artisti e designer contemporanei di grande impatto visivo ed emotivo.

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MoCo Museum
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Il MoCo e lo Stedelijk sono gratuiti per i possessori del I Amsterdam City Card, senza prenotazione.

La terza tappa

Van Gogh Museum

Tappa obbligatoria per tutti gli amanti dell’arte di passaggio per la prima volta ad A’dam, il Van Gogh Museum è praticamente preso d’assalto. Ricordatevi di prenotare l’ingresso in forte anticipo, preferibilmente già prima di partire, altrimenti è impossibile riuscire ad entrare. All’interno troverete gli eterni capolavori del grande artista olandese: i mangiatori di patate, i girasoli, La camera di Arles, il vaso con iris e gli innumerevoli autoritratti (Vincent non poteva pagarsi una modella e quindi dipingeva se stesso) sono solo alcune delle opere contenute in questo scrigno, pennellate così forti e intense da dipingervi il cuore.

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Van Gogh Museum
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Il Van Gogh Museum non è incluso nella I Amsterdam City Card

La quarta tappa

A spasso per i canali

A’dam è una bellissima città da visitare preferibilmente a piedi, girovagando tra i suoi mille canali e osservando i bei palazzi dalle grandi finestre. Troverete grandi piazze piene di locali e innumerevoli ponti: ce ne sono più di quanti ne possiate trovare a Venezia! Vi proponiamo un Gran Tour ad anello che parte e arriva al cuore pulsante della città: la grande Stazione Centrale. Il tempo necessario è molto variabile e dipende sostanzialmente da voi. Il nostro consiglio è di prendervela con calma e godervi la città senza fretta. E se, a un certo punto, vi viene voglia di fermarvi, potrete approfittare per assaggiare il famoso panino con l’aringa, vera specialità olandese.

Il nostro Grand tour di Amsterdam

  1. Piazza Dam: il Koninklijk Paleis (palazzo reale) e il Nationaal Monument;
  2. Singel: il barcone dei gatti randagi (Poezenboot), la casa più stretta al mondo al n°7  con la facciata di solo 1 metro appena qualche centimetro più ampia della sua porta;
  3. Herengracht: i due eleganti palazzi ai n°409-411
  4. Keizersgracht: i tre palazzi con frontoni a collo ai n°353-357. Salite al  sesto piano del Metz&Co per godere di uno dei panorami più belli di A’dam gustando uno spuntino;
  5. Reguliergracht: i 3 fratelli ai n°17, 19 e 21, i magazzini Sole e Luna (De Zon – De Maan) al n°11 e 13, la statua della cicogna al n°92, l’inclinazione della casa ad angolo al n°37;
  6. Piazza dei 7 ponti: si trova sui canali tra Reguliergracht e Keizersgracht;
  7. Princengracht: le stupende case galleggianti sono oggi registrate ed hanno l’allacciamento elettrico e un indirizzo civico, questo ha fatto sì che il loro numero non possa essere incrementato e quindi il loro prezzo è salito alle stelle. Difficilissimo trovarne una in affitto per le vacanze ad un prezzo non eccessivo. L’esperienza comunque è indimenticabile: se riuscite, il consiglio è di passarci almeno una notte. Se volete risparmiare, tenete presente che negli ultimi anni sono stati ricavati alcuni ostelli, semplici ma economici, su vecchie imbarcazioni;
  8. Begijnof: il piccolo quartiere delle beghine, silenzioso e appartato, sembra ancora completamente immerso in un secolo passato;
  9. Megere brug: il più famoso “ponte magro” di A’dam. Se siete fortunati, potete vederlo mentre si apre per far passare le barche più alte;
  10. De Gooyer: l’ultimo mulino rimasto ad A’dam, così scenografico da meritare la deviazione che vi farà fare dal percorso principale;
  11. Waag: l’antica pesa pubblica molto importante in una città ricca per i suoi commerci, è posta in piazza Nieuwmark.
Palazzo reale in Piazza Dam
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Tre piccole curiosità sulle case olandesi

Sono così strette perché erano tassate in base alla larghezza della facciata, per cui si preferiva costruire in altezza e profondità anzichè in larghezza. Divertitevi a identificare e fotografare i diversi stili dei frontoni: a collo, a campana, a conchiglia e a gradini. Molte case presentano un lungo architrave che sporge verso la strada. Si tratta di antichi magazzini convertiti ad appartamenti. L’architrave era utilizzato per issare le merci ai piani superiori tramite una carrucola. Ancora oggi sono frequentemente utilizzati durante i numerosi traslochi: in media ad Amsterdam ogni cittadino trasloca circa nove volte nella sua vita!

La quinta tappa

Nemo Science Museum

Se viaggiate con i vostri ragazzi, vi consigliamo di fare un salto al Nemo Science Museum. Lo raggiungete a piedi dalla Centraal Station. Con i suoi sei piani tematici saprà stupire e affascinare voi e la vostra famiglia. Potrete effettuare esperimenti chimici e fisici, meccanici e tecnici: dalle illusioni ottiche alle bolle di sapone. Divertentissima la dimostrazione del concetto azione-reazione attraverso vari meccanismi che, in successione, danno movimento a molti oggetti fino all’esplosione di un razzo all’interno dell’edificio. Non dimenticatevi la terrazza panoramica sul tetto da cui si gode di una splendida vista di Amsterdam.

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A’dam Lookout e Eye Film Instituut

A nord della Centraal Station, raggiungibile con un battello in soli 10 minuti, troverete 2 attrazioni per una sosta rilassante e molto glamour. Dentro all’Eye Film Festival si svolgono interessanti proiezioni cinematografiche internazionali e ci si rilassa nei tavolini del bellissimo bar o nelle grandi gradinate della Hall difronte a enormi vetrate affacciate sui canali. L’A’dam Tower possiede invece una piattaforma panoramica al suo ultimo piano con vista a 360° sul centro di Amsterdam. Altrettanto cool è lo skybar MA’DAM dove potete prendere un aperitivo e godervi uno splendido tramonto. Se cercate invece adrenalina provate le altalene più alte di Europa sospese nel vuoto, sul tetto della torre.

Nemo Science Museum
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

La struttura di questo museo, progettato dall’architetto Renzo Piano, è la prua di una nave che emerge dalle acque

L’ingresso al Nemo, all’A’dam Lookout e al Eye Film Instituut sono inclusi nella I Amsterdam City Card, senza obbligo di prenotazione

La sesta tappa

Amsterdam contemporanea: The Valley e il Borneo-Sporenburg

Vincitore dell’Emporis Skyscraper Award 2021 come migliore grattacielo al mondo, il The Valley è un edificio polifunzionale, che innesta elegantissime abitazioni con ampi spazi commerciali. Lo raggiungerete facilmente dalla stazione della metropolitana A’dam sud. Un percorso pedonale vi farà scalare il grattacielo fino ad arrivare alla sua “valle” centrale: da qui potrete ammirare le mille sfaccettature di ogni singola abitazione oppure addentrarvi tra le pareti rocciose della “Grotta”, lo spazio pubblico interno.

Java, KNSM, e Borneo-Sporenburg: A est della Centraal Station, raggiungibile con una passeggiata di circa 30 minuti o con i frequentissimi bus, si trova una zona residenziale di nuova concezione, al tempo stesso elegante e contemporanea, méta di tutti gli appassionati di architettura. In particolare il quartiere Borneo-Sporenburg è caratterizzato da abitazioni di tre piani, insolitamente alte per gli standard olandesi, molto luminose e tutte affacciate sui canali. Da vedere!

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The Valley
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Dopo aver visto i grandi musei dei pittori fiamminghi e aver vissuto la bellezza dei canali della Venezia del nord, assaggiate un po’ di futuro immergendovi nell’ardita architettura contemporanea di A’dam.
Questa città, come tutte le altre città olandesi, osa e sperimenta nuovi linguaggi e nuovi modelli architettonici.

In e Out

Scegli di esplorare A’dam a piedi, perditi fra le sue strade e i suoi canali. Esplora le bellissime abitazioni prendendoti tutto il tempo che desideri. L’esperienza sarà entusiasmante e risparmierai molti soldi. Ovunque vi proporranno il giro in barca tra i canali e tutti i turisti, prima o poi, vengono adescati.
Il giro però risulterà noioso e lungo e vi farà perdere molto tempo. La prospettiva per vedere gli edifici e i palazzi dal canale non è inoltre la migliore. Con il percorso a piedi gestirete invece voi il vostro tempo in completa libertà.

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