VALENCIA

...una paella per Calatrava

La proposta in breve

Valencia è un po’ come una delle Città Invisibili di Calvino, direi proprio una delle città del Desiderio. Attendi di visitarla, ti aspetti una tipica città spagnola e poi ti rendi conto che offre un aspetto diverso da visitare, un modo originale, molto piacevole e sicuro, adatto anche ai più piccoli, fatto di natura e lunghe pedalate, di vita notturna e piccoli locali, di monumenti storici e proiezioni futuristiche.
  • Per chi è questo viaggio? Viaggio per amanti della vita all’aria aperta e dei piccoli peccati di gola
  • Quando mi consigliate di partire? Tutto l’anno
  • Se volessi seguire tutto il vostro itinerario, quando durerebbe il viaggio? 4 giorni
  • Quanto costerebbe? La fascia di prezzo è media
  • Quali sono le tappe fondamentali da raggiungere? Città della Scienza, Il Santo Graal, Acquario, Bioparco, Albufera, Turià, il Mercato Centrale
  • Dove posso dormire e con che mezzi posso spostarmi? Alloggio in zona pedonale centrale, a pochi passi dalla stazione centrale. Bicicletta o a piedi. Metropolitana per raggiungere il Centro Storico direttamente dall’aeroporto
  • Quali specialità culinarie mi aspettano? Potremmo parlare di tante cose, ma Valencia = Paella

Consigli e curiosità per gli aspiranti viaggiatori

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Lo stemma di Valencia

Quando Jaume I stava cercando di conquistare la città fu svegliato da un pipistrello che andò a sbattere sulla sua armatura. Grazie a questa “sveglia” si accorse di un attacco a sorpresa che gli stavano per sferrare, riuscendo così a prevenirlo. Il pipistrello sullo stemma della città è un omaggio di Jaume I.

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State al fresco!

Siamo in Spagna e anche se Valencia affaccia sul mare, le temperature possono salire molto in estate, quindi si consiglia di visitare la città nei mesi primaverili o comunque avere sempre con se una buona borraccia di acqua fresca.

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Al centro della città!

Provate a prenotare un albergo in zona centrale, area pedonale, sarà tutto accessibile a piedi o in biciletta.

In e Out

Questo è un viaggio «corto» quindi ti proponiamo solo alcune tappe che non puoi perderti. Prenditi del tempo per girovagare in città, lasciati ammaliare dai profumi e dai colori del Mercato Centrale, assaggia le mille varietà di Tapas e la famosa Paella Valenciana, e poi, se qualcosa ancora resta da visitare, non preoccuparti, prepara la valigia per la tua prossima visita in città, dove avrai modo di ultimare tutte le attività rimaste in sospeso, l’importante è muoversi con calma, rilassandoti e assaporando lentamente il ritmo di questa perla affacciata sul Mediterraneo.

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L'itinerario!

8 tappe per esplorare Valencia

La prima tappa

Il corso del fiume

Fondata dai romani nel II secolo a.C, dominata da Visigoti e arabi che la resero grande e potente, la città di Valencia si è svegliata da un lungo periodo di decadenza tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI secolo a seguito di un nuovo boom economico grazie al quale sono stati realizzati numerosi progetti architettonici e urbanistici, che hanno trasformato la città. Il più imponente è la Città delle Arti e delle Scienze, un nuovo quartiere a sud est del centro progettato dall’architetto valenciano Santiago Calatrava.

Il corso del fiume Turia offre la possibilità di muoversi in città grazie ai numerosissimi negozi di Bike Rental; ce ne sono tantissimi e i prezzi sono praticamente tutti allineati. Le biciclette sono in buono stato e puoi anche scegliere di noleggiare tandem o mezzi a pedale per quattro persone. Se non vi sono particolari problemi di mobilità, una giornata in bicicletta lungo il Turia è davvero un’esperienza imperdibile.

Lungo il corso del fiume, i vari accessi consentono di immergersi in un lunghissimo parco urbano che termina fino al bioparco Albufera, (molti chilometri), o più facilmente consente di raggiungere la città della Scienza e l’Acquario, oppure semplicemente godere del verde, degli spazi ristoro lungo il percorso, delle varie panchine e prati fioriti dove potersi rilassare e godere della natura rigogliosa in mezzo alla città.

Numerosi gli spazi per gli amanti della ginnastica di gruppo, del Tai Chi o addirittura, come mi è capitato, uno spazio dedicato a tutti coloro che vogliono imparare ad utilizzare in maniera impeccabile una Katana!

In mezzo al percorso, è possibile imbattersi in uno stravagante parco per bambini costituito da un’immensa statua raffigurante Gulliver. I bambini come tanti lillipuziani possono letteralmente scivolare intorno e dentro al Gigante

La bella bandiera della Comunità valenciana è composta da quattro bande rosse sopra uno sfondo giallo, i colori della casata degli Aragonesi, presenti anche nelle bandiere della Catalogna e delle Isole Baleari. Nel lato dell’asta si trova una deliziosa frangia azzurra, decorata da gemme preziose, rappresentazione stilizzata della corona d'Aragona, e per questo la bandiera valenciana prende il nome di Senyera Coronada (bandiera coronata).
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Fu  la scoperta dell’America, finanziata proprio da Valencia, a portarla verso un periodo di decadenza: a seguito dello sviluppo di rotte commerciali verso il nuovo mondo, la città perse di interesse come centro marittimo affacciato sul Mediterraneo.

 

La seconda tappa

La città della Scienza

La Città della Scienza è un complesso di forte impatto visivo ed architettonico, costruito dal famoso architetto-ingegnere valenciano Santiago Calatrava. In breve tempo è diventato il simbolo di Valencia, per cui è una tappa fondamentale di ogni viaggio in città.
Il complesso è costituito da 6 edifici avveniristici collegati tra loro da passeggiate, collegamenti aerei, scorci mozzafiato, con l’acqua che fa da protagonista per tutto il complesso, riflettendo le facciate e moltiplicandole in infinite sfaccettature.
Gli edifici principali, che non potete perdere anche per la possibilità di toccare con mano fenomeni chimici e fisici ed esperimenti affascinanti, sono:

  • L’Oceanogràfic: l’acquario e parco marino di Valencia, l’edificio più grande del complesso, simile a un grande animale acquatico tecnologico;
  • Il museo delle Scienze Príncipe Felipe: posizionato davanti ad uno specchio d’acqua, in cui l’immensa struttura si riflette, creando dei magnifici giochi di luci.
  • L’Hemisfèric: si trova a fianco del museo della scienza ed è circondato d’acqua. La sua forma richiama un occhio umano, soprattutto di sera quando le luci dell’edificio si riflettono nell’acqua, ricreando l’occhio vero e proprio. Al suo interno c’è la più grande sala di proiezione di tutta la Spagna e qui potrai assistere ad un film 3D.

Per l’ingresso ci sono dei comodi Pass acquistabili online direttamente dal sito ufficiale della città di Valencia. Unica cosa da tenere in considerazione è che per la visita alla città della Scienza, compresi gli ingressi agli edifici, può volerci tempo (oltre alla code che inevitabilmente si formano in luoghi a forte affluenza.

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Abbiamo scelto un sito che potrebbe fare al caso tuo
La statua di Gulliver
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Come in ogni museo o centro turistico, panini o bibite sono cari se acquistati all’interno. Consigliamo vivamente di portarsi dei panini preparati presso i negozi alimentari disponibili in città. Ricordatevi che siete in mezzo al Turia, quale miglior posto per un pic-nic all’ombra di uno dei tanti alberi del parco?

La terza tappa

Acquario e Bioparco

L’Acquario e il Bioparco, rispettivamente a Sud Est del percorso del Fiume Turia e a Nord Ovest vicino all’aeroporto, sono due attrazioni molto frequentate e sinceramente molto particolari e diverse rispetto ai soliti acquari o zoo.

L’Acquario, adiacente alla città della scienze, è un complesso mediamente grande che accoglie diverse varietà di animali acquatici e consente di vivere l’esperienza di poter assistere alle cure delle tartarughe marine oltre che di poter dare da mangiare ai delfini. Accoglie anche un rettilario e una voliera molto grande con possibilità di camminare letteralmente immersi alla fauna esotica di pappagalli e altri variopinti volatili. 

Il Bioparco è strutturato secondo una logica di assenza di gabbie e protezioni e consente di vivere un’esperienza di vicinanza con gli animali (tutti nati in cattività) davvero unica. Leoni, tigri, giraffe ed elefanti, hanno a diposizione molto spazio e la visita alle loro zone di «pascolo» avviene tramite percorsi molto discreti e in totale assenza di reti o tristissime recinzioni. Il parco non è grandissimo e gli animali presenti, proprio per un approccio di tutela, non sono tanti e tutti riferiti a precise aree geografiche. Da non perdere è l’isola dei Lemuri, qui dovrete stare molto attenti a guardare sopra le vostre teste, potreste letteralmente trovarvi un lemure a pochi centimetri di distanza intento ad osservarvi mentre mastica sornione un frutto. State tranquilli: i Lemuri sono innocui e gli inservienti sono ovunque molto attenti a salvaguardare i simpatici animaletti. 

Ti piacerebbe avere qualche informazione in più sulla Città della Scienza?
Abbiamo scelto due siti che potrebbere fare al caso tuo
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Il costo dell’ingresso all’Acquario non è a buon mercato, ma una volta entrati il divertimento è assicurato anche grazie alle numerose iniziative dei volontari locali.

Se avete ancora forza nelle gambe, consiglio di raggiungere il bioparco in bicicletta, trovandosi proprio all’inizio del percorso cittadino del Turia.

La quarta tappa

Il Centro Storico di Valencia

Il Centro storico di Valencia è molto raccolto ed è costellato di moltissime piazze e chiese di straordinaria bellezza. Ogni angolo della città restituisce al viaggiatore uno spaccato della sua storia fatta di numerose epoche di dominio, da quello romano ai segni evidenti della Rivoluzione Francese, fino alla svolta architettonica del secolo scorso.
Come ogni città cosmopolita, anche Valencia offre una varietà enorme di servizi e il centro storico si trasforma alla sera in un susseguirsi di ristoranti tipici per gustare la famosa Paella valenciana, oppure le sfiziose tapas.

Gli edifici di rilievo, da non perdere assolutamente sono sicuramente:

  • La Lonja uno degli edifici caratteristici della città oltre ad essere uno dei più famosi monumenti appartenenti al gotico civile che si possa trovare in Europa. È Monumento Storico Artistico Nazionale dal 1931 e fu dichiarato dall’UNESCO come appartenente al Patrimonio dell’Umanità nel 1996.
  • La Torre de Serranos, inizialmente facenti parte delle storiche mure della città, poi anche carceri per i nobili, adesso restano come simbolo di una forma di architettura gotica molto interessante.
  • Plaza Redonda, Opera di Salvador Escrig Melchor, una delle attrazioni turistiche più note, con moltissime bancarelle che offrono anche prodotti di artigianato locale.
  • La chiesa di San Nicola di Bari, chiamata anche la «Cappella Sistina di Valencia», una Chiesa imponente che vide, fra il 1690 e il 1693 l’interno rivestito con una decorazione barocca e affreschi di scene della vita di San Nicola di Bari e di San Pietro Martire, disegnati da Antonio Palomino e dipinti da Dionís Vidal.
  • Museo Nazionale di Ceramica e Arti Suntuarie González Martí (Palazzo del Marchese di Dos Aguas). Qua, per gli amanti delle ceramiche e non solo, sono custoditi pezzi rari, alcuni appartenenti a Picasso ed è possibile viaggiare nel tempo assaporando la vita al tempo dello splendore commerciale della città, in un contesto barocco.
  • L’Istituto Valenciano di Arte Moderna (IVAM). E’ stato il primo museo di arte moderna della Spagna e qui si possono ammirare le opere di due esponenti di rilievo quali Julio González (1876-1942) e Ignacio Pinazo (1849-1916).
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I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori

Ogni sito elencato richiede un tempo variabile da un’ora fino a due ore e mezzo. Ovviamente tutto dipende dai gusti personali e dal tempo che avete a disposizione. Si tratta di siti tutti all’interno di un centro storico comunque molto contenuto, piacevole da scoprire passeggiando in totale relax.

La quinta tappa

Il Santo Graal – Cattedrale Miguelete

La Cattedrale Miguelete con il suo Santo Graal e la leggenda del Buon Auspicio, merita un capitolo a parte. Non si può non visitarla quando si è a Valencia. Pensate che la comunità Cristiana riconosce il Graal di Valencia come originale ed utilizzato effettivamente da Gesù durante l’ultima cena. È una coppa di agata lucida di origine orientale che si trova in una cappella appositamente dedicata.

Il resto della Cattedrale è imponente e raccoglie moltissime opere di arte religiosa di straordinaria fattezza, da arazzi ad affreschi, reliquari e cori, statue e scultura di vari materiali e dimensioni.

La Cattedrale sorge su di un tempio romano e fu anche una moschea, tutto ciò si riflette negli stili presenti al suo interno e l’aria che si respira è fortemente travolgente, al di là della propria inclinazione verso tematiche di carattere religioso.
Consiglio di acquistare il biglietto con la dotazione dell’audio guida, è ben fatta e accompagna il visitatore verso angoli della Cattedrale in parte nascosti, che quindi andrebbero persi.
La visita non è lunghissima, in circa un’ora-un’ora e mezzo al massimo, si è in grado di visitarla a fondo e di potersi anche abbandonare alla contemplazione del Graal per qualche attimo.

All’interno della Cattedrale è presenta anche un museo con opere importanti di Goya e altri importanti pittori.

Se non vi fanno paura 207 gradini, è possibile salire sulla torre e godere di quella che pare sia la migliore vista di tutta Valencia.

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All’interno della Cattedrale, su un altare del deambulatorio, si trova la Virgen del Buen Parto, ovvero la Madonna del Buon Parto. La tradizione vuole che le future mamme percorrano nove volte il perimetro interno della Cattedrale per chiedere un travaglio benedetto e sicuro. Quando abbiamo visitato la Cattedrale mi sono infatti stupito di quanto donne incinta fossero presenti al suo interno fintanto che non mi è stato svelato l’arcano.

La sesta tappa

Il Mercato Centrale

Il Mercato Centrale rappresenta uno dei monumenti più famosi di tutta la città ed è il centro nevralgico dello street food, dei prodotti tipici valenciani, punto di ritrovo di vecchi e bambini. Circondato dai suoi giardinetti e con più ingressi e affacci sulle vicine chiese, trasmette al visitatore la sensazione inebriante di una festa continua, un’esplosione di colori, odori e sapori.

È considerato uno dei mercati di prodotti freschi più grandi d’Europa e la sua visita richiede almeno due ore durante le quali poter sostare in uno dei tanti piccoli punti ristoro dove poter assaporare i piatti tipici della città, dalla carne al pesce… Tutto ovviamente freschissimo e a prezzi davvero economici. All’interno del mercato si trovano anche negozi di souvenir, meno attrattivi, ma pur sempre ben inseriti nel contesto.

Consiglio di percorrere i vari corridoi interni in maniera metodica, per non perdere assolutamente niente di quanto sono in grado di offrire le 1200 bancarelle presenti.

Ogni tanto, soprattutto nelle zone centrali, uno sguardo verso l’alto permetterà di ammirare la splendida struttura in ferro e i coloratissimi affreschi che adornano i soffitti.

All’interno del mercato è presente anche un ristorante stellato, ma sinceramente non c’è niente di meglio di un buon panino di Pata Negra.

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Ricordati di visitare l’angolo delle frattaglie di toro e anche la parte riservata al pesce, dove è possibile gustare i gamberi blu e le uova di granchio.

La settima tappa

La Paella Valenciana

Se si vuole mangiare qualcosa di tipico a Valencia, è sicuramente obbligatorio entrare in uno dei tanti Tapas Restaurant e a pochi euro per Tapas riempirsi lo stomaco con tantissime varietà disponibili. Ma si può parlare di Valencia e non parlare di Paella? Assolutamente NO!

La paella nasce come “piatto di recupero” che veniva preparato dai contadini e dai braccianti operanti nella zona di Valencia, una delle regioni produttrici di riso più significative della Spagna (eredità della conquista dei Mori arabi nell’800), tipicamente cucinato sul fuoco di legna per il pranzo. Gli ingredienti tipici del piatto sono riso e verdure e solo successivamente anche il pesce, data la vicinanza di Valencia al mare. Passeggiando per la città incontrerete numerosissimi ristoranti che la offrono, io consiglio però di assaporare il piatto sulla costa, nel lungo mare, dove i piatti sono decisamente più abbondanti ed i prezzi più contenuti.

Non esiste il classico posto dove fanno la Paella migliore di tutta Valencia, ho chiesto a dieci persone ed ho ottenuto dieci risposte diverse, ho consultato vari siti e devo dire che non è possibile stilare una classifica. Un consiglio però è necessario. La Paella prende il suo nome dal contenitore, ovvero dalla pentola dove viene preparata che funge anche da piatto dove viene servita a tavola. Può essere una grande padella piatta e molto larga da condividere tra più commensali, oppure di dimensioni più piccole per singolo utilizzo.

Da evitare assolutamente i ristoranti che credendosi chic offrono la Paella nei normali piatti da portata, significa lasciare per strada metà della tradizione.

Paella Valenciana
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La prima ricetta documentata della paella, chiamata Arroz a La Valenciana data la sua origine nel Marjal de La Albufera, compare in un manoscritto settecentesco intitolato “Avisos y instruccions per lo principiant cuyner” scritto da Josep Orri, mentre la storia della paella moderna risale alla metà del XIX secolo.

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